mercoledì 22 agosto 2012

Chiamata alle armi


A chi non ama il linguaggio guerresco, soprattutto se riferito al cancro, il titolo di questo post non piacera`. Per la verita`, nemmeno a me piacciono espressioni come “sta lottando contro il cancro” o, peggio ancora, “ha perso la sua battaglia contro il cancro”. Sono i media spesso ad esprimersi in questi termini. Se a farlo sono le malate, pero`, secondo me e` diverso. Ci si puo` riappriopiare del linguaggio e utilizzarlo a proprio vantaggio. Alcune donne col cancro al seno traggono coraggio dalle metafore guerresche riferite alla loro malattia e hanno quindi, a prescindere dai gusti, tutta la mia solidarietà.
Finito il preambolo, andiamo al sodo. Come accennato nei post precedenti, ottobre e` il mese della ‘prevenzione’ del cancro al seno. E` il mese del rosa, delle sopravvissute e del business. La proposta del nastro nero resta sempre valida, cosi` come quella di reinventarci Cancer Riot. Sarebbe opportuno pero` anche preparare un piccolo manifesto. Niente di complicato, una lista delle cose che riguardano il cancro al seno – nel senso piu` ampio possibile – che non ci piacciono e che vorremmo cambiare.
Pronte? Via!

9 commenti:

  1. "Breast cancer is not sexy"

    "Breast cancer is not about boobs"

    "Women DO DIE of breast cancer"

    Just for starters....

    xoxox

    RispondiElimina
  2. Grazie, AnneMarie! AnneMarie vive negli Stati Uniti e fa sentire la sua voce da li`. Lettrici italiane non siate timide. Fate le vostre proposte!

    RispondiElimina
  3. La reticenza di molti dottori / molte dottoresse nel dare informazioni riguardo l'uso della pillola e l'incidenza di tumori al seno... Sarà una cosa un poco buttata lì, ma non si capisce se per loro è un tabù o si tratta, semplicemente, di ignoranza.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie del contributo!Ne chiederemo conto

      Elimina
    2. sinceramente dubito che dottori e dottoresse avrebbero interesse a consigliare ai pazienti sostanze che sanno essere altamente cancerogene

      Elimina
  4. Odio la campagne con personaggi famosi che "hanno sconfitto" il cancro al seno e non hanno fatto nemmeno una chemio...perchè loro sono state diligenti, hanno fatto prevenzione, e noi a 30 anni invece...che fastidio!! Se non hai fatto la chemio non lo sai cosa significa combattere il cancro..

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sono d'accordo con te sul fatto che dire di aver "sconfitto" il cancro e` quantomeno azzardato e poco rispettoso nei confronti di chi c'ha rimesso la pelle. Non condivido invece il discorso sulla chemio. Ho conosciuto donne che non l'hanno fatta (e sinceramente sono contenta per loro) e avevano le stesse mie paure. Non parliamo poi di come anche le altre terapie - radio, terapia ormonale ecc - possano essere invalidanti. Cerchiamo di non creare barriere. Non e` una gara a chi ha sofferto di piu`. Restiamo unite!

      Elimina
    2. Io non ho avuto bisogno di cure dopo, ma l'operazione è stata comunque devastante. E non è stata una lotta, che almeno ti fa sentire vincente: è stata una scelta obbligata, o almeno così mi è stata prospettata.

      Elimina
  5. La malattia, qualunque malattia, può anche essere intesa come una "battaglia"..non discuto sui gusti e sulle idiosincrasie personali, ma sinceramente non ci vedo nulla di irrispettoso verso i malati (in ogni caso, ma a maggior ragione quando sono loro a usarla), nemmeno verso coloro che non ce l'hanno fatta. Comunque a quanto ne so, chi ha avuto il cancro (non parlo specificamente di cancro al seno) deve comunque sottoporsi a controlli periodici perchè non è mai "sconfitto" definitivamente, c'è sempre il rischio che il "nemico" battuto possa riaffacciarsi
    Tanto più che psicologicamente può essere di aiuto, talvolta, vedersi o sentirsi come dei "combattenti" che come sempre e solo "vittime"

    RispondiElimina