La Biblioteca delle Amazzoni Furiose

domenica 6 gennaio 2019

L'esenzione negata

Il "medico" dell'ASL mi aspetta assiso alla sua scrivania. Vuota. Non c'e` un computer. Non c'e` un pezzo di carta. Non c'e` una penna. Le mani grassocce mollemente poggiate sul legno compensato. Il camice e` bianco, lo sguardo suino.

"Che vu'?", escalama irritato. Significa "cosa vuoi?" nel dialetto locale.
"Devo rinnovare l'esenzione dal ticket per patologia. Cinque anni fa ho avuto un tumore al seno, ma sono ancora in terapia".
I baffetti scuri seguono la smorfia irritata della bocca.

Gli porgo il referto dell'ultima visita oncologica. Sei pagine fitte fitte che documentano, con dovizia di particolari, la mia situazione clinica.
"E che e`?"
Le pagine sono tante. Troppe. La prima data in alto a sinistra e` 20 dicembre 2010. La data dell'intervento chirurgico.
"2010. Hai fatto 5 anni", mi dice, come stesse parlando di un compleanno.
Gli rispondo che ho un tumore ormonoresponsivo e che secondo lo studio ATLAS...
"Allora hai le metastasi", mi interrompe.
"No. O almeno non ancora"

Mi restituisce le carte. Mi fa cenno di andare. Senza il rinnovo dell'esenzione.
Alzo la voce. "La faccio finire sui giornali", minaccio. "Non solo non avete tutelato la mia salute, facendomi ammalare a 30 anni di cancro. Adesso nemmeno le medicine gratis mi volete passare?"

Gli occhi suini puntati sul referto dell'oncologa. Scarabocchia qualcosa. Una data: 16 dicembre 2018.
Abbandono la stanza. "Voglio parlare con un superiore di questo signore", chiedo indicando la porta da cui sono appena uscita.

Vengo accompagnata al piano di sopra. Altra porta. Altra attesa.
Entro. Una signora in camice bianco, seduta dall'altro lato di una scrivania di rappresentanza, ben diversa da quella del suo sottoposto, guarda perplessa l'intestazione del referto:
"Istituto Europeo di Oncologia. E che cos'e`?"

I fatti raccontati in questo post non sono di fantasia, ma sono realmente avvenuti nel 2016 nell'ASL di una citta` di provincia del Sud Italia. Domani dovro` recarmi nello stesso luogo e rivedere le stesse facce. Riusciro` a farmi rinnovare l'esenzione dal ticket per patologia fino al 2021? Sara` una lunga notte.

3 commenti:

  1. Ricordo la mia convocazione alla revisione dell'invaliditá.
    Durante la chemioterapia mi fu "assegnata" un'invaliditá del 100% con inabilità al lavoro,quasi alla fine del percorso,mi richiamarono, avevo, da poco,iniziato, la radioterapia e pure un percorso di psicoterapia (ero distrutta...prima che dal tumore, ero distrutta dall'atteggiamento degli altri, dall'atteggiamento dei colleghi al lavoro, il mio rientro in ufficio fu alquanto traumatico)mi convocarono e mi dissero:"Ma che bel sorriso".... chiacchiere su chiacchiere e mi liquidarono con un semplice "le verrà recapitsto il verbale al suo domicilio".
    Dopo circa 15gg mi arrivò a casa la relazione della commissione.
    Mi fu assegnata un'invaliditá del 35%...dal 100% con inabilità al lavoro,di 4 mesi prima, ad un 35%!!
    Rimasi quasi sconvolta.
    Pensai "Ma mi mancano 5 anni di cure, non ho ancora avuto il tempo di realizzare quanto e cosa mi aspetta".
    Andai dal mio medico condotto, volevo sapere se potevo fare un ricorso.
    Lui mi disse:"Ricorso? E per cosa?"....."ora stai bene".
    Me ne andai, un po' sconsolata e pensai che doveva andare così.
    Sono sempre stata una combattiva, dopo il tumore sono diventata una mezzapippa.
    Nel frattempo persi il lavoro.
    L'azienda per la quale lavoravo, prima del tumore, come responsabile ufficio acquisti e dopo il rientro come impiegata generica, chiuse.
    Con il mio 35% d'invaliditá non potevo,nemmeno, iscrivermi alle liste speciali.
    Nel frattempo facevo controlli ogni 6mesi (giugno e dicembre).
    Trovai lavoro il 5 giugno di un anno dopo(un full time, nonostante cercassi un part-time), nel frattempo mi ero già organizzata per i vari esami e controlli del periodo;
    dovetti comunicare e chiedere da subito delle ore di permesso,che,ovviamente,non avevo,e spiegare/raccontare,mio malgrado, il motivo della richiesta.
    Mi furono concesse.
    Poi il contratto finì e anche quel lavoro, quel lavoro non poteva e forse non volevo fosse mio.
    Oggi, a distanza di 6 anni, ho un braccio malandato, controlli continui e non uno straccio di lavoro, part time, che aiuti a ribaltare la mia condizione di "ex malata di cancro".
    Il tumore mi ha tolto tanto, ma l'ignoranza mi ha davvero tolto tutto!
    Ah, dimenticavo, a capo della commissione, quel giorno c'era un medico DONNA, la quale, vide solo il mio sorriso, non mise, da DONNA, gli occhi suoi nei miei, non si caló minimamente nei panni di una quarantenne che aveva appena iniziato una lunga battaglia con la vita.

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  2. Scusami ma il rinnovo del l'esenzione per patologia lo deve fare l'oncologo che ti ha in cura, la asl non ha potere decisionale. Da lui quindi devi andare. Diverso è il discorso invalidità per il quale decide una commissione della asl. Però l'esenzione con un tumore è obbligatoria anche dopo cinque anni, non discrezionale.

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