Chi dice donna, dice mamma. La maternita` ce l'abbiamo nel destino. E si sa, al proprio destino non si puo` sfuggire. E allora anche se ci viene il cancro al seno da giovani, anche se e` un carcinoma ormonodipendente - e si sa che la gravidanza e` tutta un'esplosione di ormoni - anche se studi su larga scala che garantiscano che avere bambini dopo la malattia non aumenti il rischio che essa si ripresenti non ce ne sono, continuiamo lo stesso a desiderare di diventare madri e a star male al pensiero di doverci rinunciare. E` vero, un conto e` decidere autonomamente di non voler avere figli biologici, un altro e` arrivare a questa determinazione a seguito di un problema di salute non indifferente. Non posso fare, pero`, a meno di pensare che se non ci infilassero in testa tutte queste boiate materniste, che siamo programmate per fare le mamme, che non c'e` niente di piu` bello che mettersi a figliare ecc., forse ci sarebbe risparmiata qualche sofferenza nel momento in cui, per un problema qualsiasi, pargoli non se ne possono sfornare. Perche` io continuo a starci male davvero all'idea di non poter avere i bambini che tanto desideravo. E li desideravo perche` nel delirio maternista ci stavo e ci sto dentro fino al collo pure io e non riesco a liberarmene. E non so come fare, davvero non lo so.
la strada da fare - per fare "quello che c'è da fare" - e uscirtene malgrado tutto intera, e madre anche se non di figli, esiste ma è complessa. Oppure è meglio dire: è complessa, ma esiste. Altro non si può dire a chi, dovendo scoprirla, e attraversarla, e nella fase che sei costretta ad affrontare, si può solo abbracciare e stringere con caldo affetto. Vorrei farlo, davvero.
RispondiEliminaSo che tutto il resto sono parole, ma spero una parte di te si lasci tentare dal credere che è vero, che tutto non è inutile e stupido e crudele come sembra, anche se ora lo sembra, senza remissione. Perché esistono realtà che hanno valore anche negli interstizi impercettibili, là dove sembra che tutto ci sia tolto; ma per trovarle dobbiamo essere disposti ad ammettere l'improbabile, al di là del dolore e della rabbia.
Qui dal buio, nel nulla apparente, baci da una sconosciuta che pensa a te con affetto: sincero e (apparentemente) senza senso.
Cara amazzone, premetto che sono madre di una bambina di 5 anni, avuta quando di anni ne avevo 37 compiuti. Prima di quel dì, non sai, ma lo puoi immaginare, le pressioni che ho subito per il mio stato di donna senza figli e gaudente. Sì, perché tale ero, senza nessun desiderio di maternità alcuno. Ma questo mio pensiero, quando palesato, faceva o inorridire le persone o ritenere che facessi come la volpe con l’uva. Quanti luoghi comuni, amica cara. So che serviranno a poco le mie parole ma, credimi, ora che sono una madre, MAI e dico MAI, mi sfora il pensiero che, chi non abbia figli, sia incompleto o stia peggio di me. Anzi, le donne che stimo maggiormente, siano essi personaggi pubblici o privati, fatalmente figli non ne hanno. E vivono una vita estremamente piena, dedicandosi a ciò che davvero interessa loro, seguendo passioni vere e non indotti cliché.
RispondiEliminaCara amazzone, tu stai portando avanti un progetto così importante ed generoso da significare una vita intera. Proprio perché appartengo alle donne che hanno figli, dammi dignità di interlocutore e fidati. Prosegui fiera la tua missione e non avvilirti. Le esistenze come le tue sono quelle che cambiano il mondo. Il tuo altruismo ti rende madre più di mille madri biologiche.
Ti abbraccio. M.
Breast Cancer Research and Treatment
RispondiEliminaSeptember 2011, Volume 129, Issue 2, pp 309-317
Date: 23 Jun 2011
Pregnancy after breast cancer: if you wish, ma’am
Olivia Pagani, Ann Partridge, Larissa Korde, Sunil Badve, John Bartlett, Kathy Albain, Richard Gelber, Aron Goldhirsch
E' uno studio del 2010, non recentissimo quindi, che ammette che per quanto "available data support pregnancy and breast feeding after breast cancer as safe and feasible for women at low risk of recurrence", ovvero nelle donne a basso rischio di ripresa di malaria una o più gravidanze non comporting rischio, ammeter che i dati sono pochi per un assent conclusive: "many questions regarding safety remain unanswered". Infatti si stanno attualmente conduced studi prospettici. Le evidenze suggeriscono che almento per alcune donne con pregresso tumore al seno (da individuare con maggior esattezza, anche se alcuni casi sono già identificabili) sembra ragionevole pensare che una gravidanza sia sicura, "safe". Mi sembra giusto proseguire con la ricerca, i cui risultati "ongoing" sentiti a Dublino alla conferenza internazionale sulla donna giovane - novembre 2014 - fino ad ora sembrano consolidare l'ipotesi del fatto che una gravidanza successiva al cancro al seno nella maggior parte dei casi (compresi i tumori ormoni-sensibili) non aumenti il rischio del ripresentarsi della malattia. Non ci sono evidenze scientifiche definitive.
Tuttavia personalmente ritengo che desiderare un figlio non rientri necessariamente nel delirio maternista: ammetto (e conosco) donne che hanno scelto di non avere figli, altre che si sono adattate abbastanza serenamente alla scoperta di non poterne avere. Ma desiderarlo non è né delirante né sbagliato. E' uno dei desideri più forti e giusti e comprensibili che donne (e anche uomini) possono avere. Quindi forse, dico forse, prima di liberarsi di questo desiderio come se fosse sbagliato e basta credo sia più che legittimo considerare (magari con un/a professionista con grande esperienza e competenza specifica) i pro e contro della propria personale situazione.
... è un dolore atroce, anch'io sono nella tua situazione e non riesco a darmi pace, credo che il fatto di non poter avere figli mi abbia causato più dolore del cancro stesso, li ho sempre voluti ed ora mi ritrovo a non poterne avere non per mia scelta, con l'aggravante di essere circondata da neonati altrui, a ricordarmi che no, io non ne avrò mai. Se poi cerchi di parlarne con altre donne, molte ti rispondono che c'è altro nella vita oltre i figli. Peccato però che loro ne abbiano già :) Ti abbraccio forte, amo leggere il tuo blog senza fiocchetti rosa. S.
RispondiEliminaCondivido anch' io con i miei quasi 40 anni e quasi la certezza di non poter avere figli. Li ho sempre desiderati,ma è arrivato prima di loro questo terribile cancro con cui dover lottare tutti i giorni e che mi ha rubato troppe cose. L'unica speranza arriva da un medico dello ieo di Milano che mi ha prospettato la possibilità di interrompere la cura e provare, ma con quali rischi non si sa bene. Per ora vivo nella speranza, quando avrò la certezza non so come reagiro. Per ora porto avanti i miei progetti con tenacia e mi concentro su questi, la vita non è solo maternità per fortuna ! Un abbraccio da un'altra amazzone
RispondiEliminaGrazie dei vostri commenti e degli attestati di affetto e di stima. Il post, scritto di getto, e` stato ispirato da una conversazione con una giovane donna non italiana anche lei colpita dalla malattia che sta girando per oncologi nella speranza di trovarne un* che la supporti nel suo progetto di maternita` che fino ad ora le e` stato sconsigliato. Credo che questo sia uno degli effetti deleteri del delirio maternista. Ovviamente si tratta di scelte molto personali, ma non riesco a non chiedermi quanto queste siano influenzate dal bombardamento psicologico a cui siamo sottoposte continuamente rispetto a questi temi.
RispondiEliminaio sto per rientrare in un progetto di ricerca dell'IEO di Milano, che prevede la sospensione delle terapie per la ricerca di prole (sono in attesa di rifare tutta la stadiazione) e la ripresa dei farmaci dopo la gravidanza... non perdete la speranza!!
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