venerdì 24 gennaio 2014

Il tour de force





Tra due giorni si parte. Finalmente, devo dire. I pesi sullo stomaco e` meglio toglierseli al piu` presto possibile. L'attesa sfianca e ingigantisce le paure. Chiama alla memoria altre attese. Nel mio caso, quella che e` intercorsa tra il 'potrebbe essere' e l' 'e`'. Un'attesa insonne. Sette giorni e sette notti interminabili, in cui il terrore si e` insinuato dentro di me, pronto a riaffacciarsi in momenti come questo. Quando bisogna di nuovo affidarsi alle macchine e attendere.
Mi chiedo se chi, per sua fortuna, non ha mai avuto a che fare con il cancro riesca davvero ad immaginare lo stress e il senso di medicalizzazione che i controlli comportano. Non e` come fare un prelievo del sangue per l'anemia. E` un tour de force tra sale d'aspetto e macchinari che ti scandagliano il corpo centimetro per centimetro.
Tra lunedi` e mercoledi` mi toccheranno ben 7 esami diversi, ciascuno con i suoi tempi di preparazione e di esecuzione. Si comincia con i prelievi, tra cui quelli per i marker tumorali. Si prosegue con la risonanza magnetica mammaria: iniezione del liquido di contrasto e poi a testa in giu` con il seno infilato in un imbuto e un rumore che ti sfonda i timpani. A seguire, la visita cardiologica, con eco ed elettrocardiogramma per essere sicuri che le terapie non mi abbiano causato problemi al cuore che, talvolta, possono manifestarsi a distanza di anni. Si riprende, il giorno dopo, con l'ecografia all'addome per verificare l'assenza di metastasi epatiche (il fegato e` una delle sedi di metastasi del cancro al seno). Per il pomeriggio ci si cucca una bella mammografia con annessa ecografia, giusto per rinverdire i fasti e risentire il brivido della prima volta. L'ultimo giorno e` invece dedicato alla visita ginecologica con ecografia transvaginale, richiesta perche` il tamoxifene puo` causare il cancro dell'endometrio, e poi il gran finale con la scintigrafia ossea. L'esame in se`, con acquisizione delle immagini di tutto lo scheletro, dura solo venti minuti. Tuttavia occorre arrivare circa 3 ore prima per l'iniezione del radiofarmaco. Dopodiche`, bisogna aspettare che quest'ultimo si metta in circolo. In questo lasso di tempo, si rimane dentro il centro di medicina nucleare, senza possibilita` di uscire, in compagnia di altri pazienti nella stessa situazione. Quando il farmaco si e` distribuito, si viene fatti accomodare su un lettino mobile che, durante l'esame, scorre all'interno di tunnel.
Al termine della tre giorni, comincia l'attesa per i risultati con la consapevolezza che, come dice la mia oncologa, si tratta di indagini talmente approfondite che "qualcosa si trova sempre".

giovedì 23 gennaio 2014

La vita sospesa



Melissa Carroll, Limbo, watercolor, 2013
http://www.paintingcancer.com/




La mente e` vuota da giorni. I progetti lontani. Come allora, quel novembre nero di tre anni fa, quando la spada di Damocle si e` piazzata sulla mia testa. Nel tempo, lontana da quell'ospedale, ho imparato a fare finta di non vederla. Adesso no, non ci riesco. Mi martella il pensiero di tornare in quell'ospedale, di sentire il mio corpo nuovamente sopraffatto da macchine in cerca di tracce di morte. Sarebbe questa la "vita come prima"? La vita sospesa...

domenica 12 gennaio 2014

La roulette russa

'Non ci pensare', 'Goditi la vita'. E tu ci provi, a volte ci riesci persino. Poi arrivano loro. I controlli annuali. Quelli che devi stare in ospedale tre giorni dalla mattina alla sera. Quelli che ti rivoltano come un calzino. Quelli che passi dall'eco addome alla scintigrafia ossea. Quelli che 'corri che` alle 10.45 ho la risonanza' e nel pomeriggio ti rilassi perche` c'e` solo l'ecocuore. Quelli che non ti bevi nemmeno un bicchiere di vino e non fai neanche un tiro a una sigaretta amica perche` non si alzino i marcatori, senno` ti prendi uno spavento a vuoto. Quelli che 'mi fa male la costola, la scintigrafia non la voglio fare'.
E` una volta l'anno, ma basta a farti risentire la scimmia sulle spalle, la zampata della malattia che cerca di riprenderti. E tu vuoi sfuggire, ma non sai come. Perche` non puoi. Proprio non puoi. Puoi solo star ferma, sotto le macchine e aspettare lo scatto del grilletto. Sperando che vada a vuoto. Come in una roulette russa.

domenica 5 gennaio 2014

'Con il fiato sospeso' - 7 gennaio, 23.20 su RaiTre




Vi avevo gia` parlato del film di Costanza Quatriglio, 'Con il fiato sospeso', in questo post (qui). Racconta di come si possa morire di cancro facendo ricerca in un laboratorio universitario. In tanti e non per caso. Perche` il cancro non e` un caso e nemmeno un destino.
'Con il fiato sospeso' e` stato presentato fuori concorso all'ultima mostra del cinema di Venezia. Se n'e` scritto e parlato. E` un film di soli 35 minuti, ma importante. Martedi` 7 gennaio, alle 23.20, andra` in onda su RaiTre dopo Ballaro`. Guardiamolo.