domenica 18 settembre 2016

Ottobre puzza di pesticidi

Ottobre si avvicina. Il circo rosa ripartira` come ogni anno. A mo` di preparazione spirituale, facciamo un tuffo nel passato, ai tempi in cui il mese della prevenzione del tumore al seno non aveva ancora colore.
Era il 1985 quando negli Stati Uniti venne lanciata la National Breast Cancer Awareness Week, trasformatasi successivamente in National Breast Cancer Awareness Month. A lanciarla, il colosso chimico farmaceutico britannico Imperial Chemical Industries, che deteneva all'epoca il brevetto del tamoxifene - venduto col nome di Nolvadex - e il cui mercato piu` vasto era quello nord-americano. L'obiettivo era promuovere la mammografia come strumento di diagnosi precoce. Un'iniziativa benefica? Difficile rispondere di si, considerando che la Imperial Chemical Industries, oltre a produrre il tamoxifene, produceva anche pesticidi. Un fattore determinante nello scegliere che genere di messaggio diffondere sulla malattia e come "prevenirla".
Negli anni 90, la compagnia decide di staccare il suo settore farmaceutico e agrochimico e formare un'azienda nuova, la Zeneca. Quest'ultima, alla fine del decennio, e` stata accorpata ad una casa farmaceutica svedese, la Astra AB, dando vita ad AstraZeneca. Nel 2000, dalla fusione del ramo agrochimico di AstraZeneca e quello di Norvartis e` nata Syngenta, la multinazionale con sede in Svizzera che produce semi e pesticidi.
AstraZeneca continua ad essere tra i principali sponsor del National Breast Cancer Awareness Month. I suoi interessi nel settore non si sono di certo esauriti, nonostante il brevetto sul tamoxifene sia ormai scaduto. Una nuova generazione di farmaci, i cosidetti inibitori dell'aromatasi, sono una nuova gallina dalle uova d'oro per la compagnia. L'aromatasi e` un enzima chiave nella trasformazione del testosterone in estrogeni che, a loro volta, sono coinvolti nello sviluppo del cancro al seno. Gli inibitori dell'aromatasi non fanno altro che bloccare l'attivita` dell'enzima. AstraZeneca e Novartis hanno commercializzato due tra i farmaci appartenenti a questa categoria tra i piu` usati: Arimidex e Femara.
Allo stesso tempo, Syngenta e` uno dei principali produttori al mondo di atrazina, un erbicida molto utilizzato in agricoltura ed un interferente endocrino. Studi in laboratorio hanno dimostrato come l'atrazina provochi la femminilizzazione dei maschi delle rane che sviluppano ovaie nei testicoli. Altri studi condotti su linee cellulari umane hanno messo in evidenza come nelle cellule cancerose, se esposte all'atrazina, l'attivita` dell'aromatasi aumenti cosi` come la produzione di estrogeni. Insomma, come dice, Tyrone Hayes, professore di biologia integrata a Berkeley, "la compagnia che ti da l'atrazina, che mette in moto l'aromatasi, arriva e ti vende un inibitore dell'aromatasi e ti dice che funziona mille volte meglio di qualsiasi altra terapia per il cancro al seno a disposizione" [qui].
L'atrazina e` stata vietata in Italia negli anni '80. Secondo un rapporto dell'Istituto Superiore per la Ricerca Ambientale (ISPRA) pubblicato nel 2013, la sua presenza nelle acque di superficie e sotterranee e` ancora rilevante [qui]. E` probabile insomma che i nostri nipoti saranno ancora esposti ad essa, sebbene in quantita` minori rispetto al passato, ma in combinazione con una gamma sempre piu` vasta di interferenti endocrini e sostanze tossiche. Perche` quest'anno allora, invece di fare la mammografia, non ci mettiamo tutte a protestare sul serio perche` le ingiustizie che abbiamo subito non si abbattano anche sulle generazioni a venire?!?

mercoledì 7 settembre 2016

Metodo Hamer. Perche`?

La morte di due donne - una malata di leucemia, l'altra di cancro al seno - ha riacceso negli ultimi giorni il dibattito sulle terapie per il cancro. Rifiutate le terapie della medicina cosiddetta convenzionale, Alessandra Tosi, 34 anni, e Eleonora Bottaro, 18, avevano scelto il "metodo Hamer". Cerchiamo di fare il punto della situazione.
Hamer, fondatore della Nuova Medicina Germanica, sostiene che le malattie, incluso il cancro, sono causate da conflitti emotivi non risolti. Le terapie si basano dunque sulla risoluzione di questi ultimi. Se ti ammali di cancro, il problema non e` l'esposizione involontaria e prolungata a sostanze cancerogene ma la tua incapacita` di risolvere presunti conflitti interiori. Hamer e coloro che praticano il suo metodo sono insomma dei ciarlatani che operano senza la minima base scientifica, proponendo un approccio individualizzante e colpevolizzante.
Il problema e` cercare di capire perche` tante persone si affidano a cotanti apprendisti stregoni rifiutando chemio, radioterapia e simili quando si scoprono malate di cancro. Tacciarle di ignoranza e credere cosi` di aver spiegato il fenomeno e` non solo miope ma sintomatico dell'ampio distacco tra la medicina ufficiale e i soggetti a cui dovrebbe rivolgersi. Prendiamo i casi di Alessandra ed Eleonora. Vista l'eta`, sarebbe opportuno chiedersi perche` si siano ammalate rispettivamente di cancro al seno e di leucemia. Avete sentito qualcuno dei luminari espressisi in merito porsi questa domanda o offrire una risposta? Alessandra ed Eleonora pero` devono esserselo chiesto, come se lo chiede chiunque si ammali di cancro soprattutto da giovane e probabilmente hanno ritenuto di affidarsi a chi una risposta - per quanto sbagliata e fuori da ogni logica - gliel'ha offerta. Inoltre, la chemioterapia non "cura" il cancro. Abbassa le probabilita` di recidiva e metastasi e il prezzo da pagare e` alto. Nonostante gli sforzi per renderla piu` tollerabile, si tratta di una terapia con grossi effetti collaterali - inclusa l'insorgenza a distanza di anni di nuovi tumori - ed estremamente invalidante la cui efficacia, occorre ribadirlo, non e` garantita. Questo i pazienti lo sanno bene: chi oggi non ha almeno un familiare o un amico morto nonostante la chemio? Eppure si sentono dire troppo spesso che qualche ciclo di chemio li rimettera` a nuovo senz'altro. A questo punto i conti non tornano. La discrepanza tra la propria esperienza personale e le informazioni semplificanti offerte dai medici e amplificate dalla fanfara mediatica che caratterizza tutto cio` che riguarda il cancro genera diffidenza.
E` necessario dunque non solo offrire un'informazione adeguata sulle cause della malattia e sui grossi limiti delle terapie attualmente a disposizione, ma adoperarsi per la riduzione dell'incidenza e la messa a punto di terapie piu` efficaci e meno debilitanti. Finche` questo non avverra`, gli Hamer continueranno a prosperare e coloro che vi si affidano a morire.