Il flash-mob tenutosi a Milano il 13 ottobre scorso e` stato un successo grazie alla partecipazione di donne colpite dalla malattia, ma anche di amici e familiari loro e di altre che sono morte a causa della malattia arrivati da tutta Italia. Persino i giornali non hanno potuto fare finta di niente e si sono occupati dell'evento [qui]
Sempre a Milano si svolgera` un'altra importante iniziativa riguardante il cancro al seno. Il 24 ottobre Sharon Batt, bioeticista canadese e tra le madri del movimento femminista contro il cancro al seno, sara` ospite dell'Istituto Mario Negri dove presentera` una relazione, nel corso di un incontro aperto al pubblico, dal titolo "Patient groups and pharma partnerships in health research and decisions: challenging the logic of choice" [qui].
Batt e` attualmente adjunct professor presso il dipartimento di bioetica della Dalhousie University ad Halifax e si occupa di cancro al seno da quando, nel 1988, ha scoperto di esserne affetta. Giornalista impegnata e femminista, nel 1991 fonda, insieme ad altre 4 donne, Breast Cancer Action Montreal, sulla scia dell'allora neonata organizzazione statunitense Breast Cancer Action.[qui] [qui]. Nel 1994, pubblica Patient No More. The Politics of Breast Cancer, subito diventato una bibbia per chiunque fosse interessato all'attivismo sul cancro al seno sui cui primi passi il libro offriva un'ampia panoramica e il punto di vista di un'insider [qui]. A distanza di circa 20 anni, Batt e` tornata sul tema con un nuovo libro, frutto del lavoro condotto nell'ambito di un dottorato di ricerca in bioetica. Health Advocacy Inc. How Pharmaceutical Funding Changed the Breast Cancer Movement, pubblicato nel 2017 da UBC Press, affronta il tema scottante delle contiguita` tra l'industria farmaceutica e le associazioni che si occupano di cancro al seno in Canada [qui]. Il fenomeno, collegato all'adozione da parte del governo canadese di politiche neoliberiste con conseguente drastica riduzione dei finanziamenti alle associazioni che non hanno dunque avuto altra scelta che cedere alle lusinghe dell'industria, avrebbe inferto, secondo Batt, un colpo mortale al movimento, generando frizioni e lotte intestine tra le sue diverse anime e dando origine a un insanabile conflitto di interessi. I farmaci, spiega Batt, possono produrre sia benefici che danni e il ruolo delle associazioni che tutelano gli interessi delle donne che vivono con o sono a rischio di cancro al seno e` quello di offrire un'informazione accurata e imparziale sui trattamenti disponibili e su quelli in fase di sperimentazione. E` possibile svolgere questo compito e allo stesso tempo accettare danaro dall'industria?
Il seminario del 24 ottobre offrira` l'occasione di dibattere questi temi che costituiscono alcuni dei nodi cruciali dell'attuale crisi di una medicina sempre piu` orientata al profitto che a fare gli interessi dei pazienti con un'attivista e ricercatrice di grande esperienza, indipendenza e coraggio. Non mancate!
Sempre a Milano si svolgera` un'altra importante iniziativa riguardante il cancro al seno. Il 24 ottobre Sharon Batt, bioeticista canadese e tra le madri del movimento femminista contro il cancro al seno, sara` ospite dell'Istituto Mario Negri dove presentera` una relazione, nel corso di un incontro aperto al pubblico, dal titolo "Patient groups and pharma partnerships in health research and decisions: challenging the logic of choice" [qui].
Batt e` attualmente adjunct professor presso il dipartimento di bioetica della Dalhousie University ad Halifax e si occupa di cancro al seno da quando, nel 1988, ha scoperto di esserne affetta. Giornalista impegnata e femminista, nel 1991 fonda, insieme ad altre 4 donne, Breast Cancer Action Montreal, sulla scia dell'allora neonata organizzazione statunitense Breast Cancer Action.[qui] [qui]. Nel 1994, pubblica Patient No More. The Politics of Breast Cancer, subito diventato una bibbia per chiunque fosse interessato all'attivismo sul cancro al seno sui cui primi passi il libro offriva un'ampia panoramica e il punto di vista di un'insider [qui]. A distanza di circa 20 anni, Batt e` tornata sul tema con un nuovo libro, frutto del lavoro condotto nell'ambito di un dottorato di ricerca in bioetica. Health Advocacy Inc. How Pharmaceutical Funding Changed the Breast Cancer Movement, pubblicato nel 2017 da UBC Press, affronta il tema scottante delle contiguita` tra l'industria farmaceutica e le associazioni che si occupano di cancro al seno in Canada [qui]. Il fenomeno, collegato all'adozione da parte del governo canadese di politiche neoliberiste con conseguente drastica riduzione dei finanziamenti alle associazioni che non hanno dunque avuto altra scelta che cedere alle lusinghe dell'industria, avrebbe inferto, secondo Batt, un colpo mortale al movimento, generando frizioni e lotte intestine tra le sue diverse anime e dando origine a un insanabile conflitto di interessi. I farmaci, spiega Batt, possono produrre sia benefici che danni e il ruolo delle associazioni che tutelano gli interessi delle donne che vivono con o sono a rischio di cancro al seno e` quello di offrire un'informazione accurata e imparziale sui trattamenti disponibili e su quelli in fase di sperimentazione. E` possibile svolgere questo compito e allo stesso tempo accettare danaro dall'industria?
Il seminario del 24 ottobre offrira` l'occasione di dibattere questi temi che costituiscono alcuni dei nodi cruciali dell'attuale crisi di una medicina sempre piu` orientata al profitto che a fare gli interessi dei pazienti con un'attivista e ricercatrice di grande esperienza, indipendenza e coraggio. Non mancate!
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