martedì 6 novembre 2012

La vita precedente

Tra un mese esatto, il 6 dicembre, a quest'ora, potrei essere Doctor. Mi fa uno strano effetto. Finire il dottorato che ho iniziato nel 2006 in Inghilterra e` stato per 4 lunghi anni lo scopo principale della mia vita. Recupera le fonti, corri in archivio, ce l'hai la bibliografia, hai consegnato il capitolo, mi accettano l'abstract, ripubblico il paper. Se ci ripenso oggi, mi sembra di parlare di un'altra persona e di un'altra vita.
Io il dottorato dovevo finirlo nel 2010. A settembre. Quell'estate avevo lavorato da matti. Non avevo tempo nemmeno per mangiare. Dimagrivo a vista d'occhio. La mattina mi svegliavo all'alba con una sensazione di nodo alla gola. Correvo a scrivere. Anche per dieci ore al giorno. Sempre davanti al computer. Ai lati delle guance mi si erano scavate due fosse. I pantaloni cominciavano a cadermi. Mi guardavo allo specchio e pensavo "Devo finire o mi ammalo di brutto. Questa tesi mi sta uccidendo".
Ero seduta al computer a lavorare il sabato che ho scoperto il linfonodo ingrossato sotto l'ascella. Sono corsa da Jose. "Hai avuto l'influenza, non e` niente". Ma i records di google toglievano il respiro: linfonodo sentinella, cancro al seno.
L'autopalpazione non avevo il coraggio di farla. "Domani mi sveglio e non c'e` piu`". E invece, il maledetto linfonodo sempre la` stava. Mi svegliavo all'alba e la prima cosa era controllare se c'era ancora. E c'era. C'era sempre.
Una sera un amico e` a cena a casa nostra. Non resisto. Non riesco a distrarmi. Corro nel mio studio, mi siedo alla scrivania e agguanto il seno destro. E lo sento, per la prima volta. Sotto il capezzolo, c'e` qualcosa di strano. Faccio il confronto con l'altro seno, il sinistro. Li` e` tutto normale. Mi manca il fiato, il cuore e` impazzito. Mi gira la testa. Cammino per la stanza, con le mani nei capelli. "Oh Dio, oh Dio, oh Dio". Mi guardo allo specchio. Ho la faccia di cera. "No non e` vero, non e` possibile".
Ho urlato la stessa cosa alla senologa che due settimane dopo mi ha annunciato che nel mio linfonodo c'erano delle "abnormal cells". E intanto chiedevo a Jose "perche` non mi sveglio?". E volevo che andasse via perche` sapevo che stavo precipitando.
La mia vita precedente si e` fermata quel giorno. Il dottorato ha smesso di significare alcunche`. E cosi` sara` anche per l'esame che dovro` sostenere il 6 dicembre. Quel pezzo della mia vita e` coperto dal ghiaccio e dalla nebbia. E` senza vita e senza piu` senso. E ancora non so bene dove cercarne uno nuovo.

4 commenti:

  1. Forse il senso è sempicemente vivere? Lo stai già facendo, mi sembra di capire. E' quello che sento leggendo il tuo blog.

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  2. Il senso è questo blog, lo fai per te, ma anche per chi ti legge.
    Seguendoti mi hai e mi stai aiutando molto, tu scrivi quello che io ho vissuto e sto vivendo e che non so descrivere. Grazie.

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  3. Il senso della tua vita e'quello che riesci a comunicare co le tue parole,la forza che ti sostiene,i sorrisi che regali sapendo sdrammatizzare percorsi assai poco giocosi... Quando ho perso mia sorella ero una ragazzina,quel dolore ha immediatamente capovolto le mie priorita', ho capito quanto fosse necessario esserci nella vita, saziarsene e lasciarsi alle spalle quegli antichi affanni,che paragonati alla sua xdita, non sapevano piu' di nulla.Il 6 dicembre chiuderai un altro capitolo, felicemente, festeggiati xche 'sei speciale. Baciiii

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  4. Leggo i tuoi post e rivivo la mia avventura!! questo in particolare perchè quando ho scoperto il mio bozzo nel seno sx mi affannavo tra lavoro e master in cure palliative all'Università. Ho discusso la tesi di master col dubbio del tumore e il giorno dopo gli occhi della radiologa hanno dato il via al turbine di ansia...
    ora dopo quadrantectomia, radio, chemio e terapia ormonale (in corso con relativa menopausa chimica) sto bene ma mi manca la serenità, mi manca il figlio che con tutta probabilità non potrò avere... ho solo la rabbia!!!
    grazie per la tua testimonianza
    un abbraccio Filomena

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