martedì 31 dicembre 2013

Il cancro si cura con l'estetica

Si avvicina l'incontro annuale con la mia oncologa. Sto cominciando a preparare la lista delle domande da farle riguardanti la prosecuzione delle terapie e la mia salute in generale. Quest'anno, pero`, ho deciso di chiederle anche quale taglio di capelli potrebbe darmi maggiori probabilita` di sopravvivenza. La dottoressa non si e` mai occupata di quest'aspetto essenziale del trattamento del cancro al seno ed e` ora di richiamarla all'ordine. Mi ci ha fatto riflettere un articolo pubblicato sull'inserto Salute Seno di D di Repubblica (qui) in cui Angela Noviello, direttore di Onchology Estethics Italia (qui) e co-titolare del centro Milano Estetica Cosmetic Surgery and Medical Spa (qui), spiega come "fino a non molto tempo fa i medici tendevano a sconsigliare qualsiasi tipo di intervento estetico, dando la massima priorita` alla cura oncologica. Il punto è che proprio a causa degli effetti dei farmaci, le persone continuano a vedersi – e a sentirsi – malate. Per questo pensiamo che insegnare loro come ridurre l’impatto estetico delle terapie possa aiutarle dal punto di vista psicologico. E questo serve a mantenere alta anche la voglia di combattere". La Noviello partecipera` a un progetto che prendera` il via il prossimo autunno all'ospedale San Raffaele di Milano, "Salute allo Specchio", il cui obiettivo e` "insegnare alle donne come curare la propria pelle, quali trattamenti estetici possono fare, come truccarsi, come scegliere la parrucca o come giocare con i foulard, ma che in realtà va molto oltre l’attenzione per l’aspetto estetico". L'ideatrice del progetto, Valentina Di Mattei, ricercatrice di psicologia dinamica racconta che "Una delle prime cose che chiedono le donne quando viene data loro la diagnosi di tumore è se perderanno i capelli, e ci siamo resi conto che questo aspetto, per quanto possa apparire secondario o effimero, incide profondamente sulla loro vita e che quindi non potevamo più ignorarlo” (qui) . Sia la Noviello che la Di Mattei hanno ragione da vendere. Cos'e` una donna senza la sua bellezza, la sua femminilita`, i suoi capelli? Come si puo` anche solo pensare di guarire se ci si vede brutte e sgraziate proprio adesso che, grazie ai progressi della cosmesi e della chirurgia estetica, ogni donna puo` essere meravigliosa come una modella. E modelle per un giorno lo sono state alcune pazienti del San Raffaele affette da tumori femminili che hanno partecipato a un corso pilota di educazione estetica in cui sono state truccate, pettinate e fotografate da esperti nel settore della bellezza e hanno imparato a prendersi cura di se stesse (qui).
Sono molto contenta per loro, ma devo confessare che provo anche molta invidia. La mia oncologa, tutta concentrata sulla chemio, la terapia ormonale, le pratiche per la pensione di invalita` (che mi hanno tolto appena finite le cure ma non fa niente) non si e` mai preoccupata della mia bellezza. E allora ho deciso di farmi un regalo: anche se sono disoccupata e non trovo lavoro perche` chi l'assume una che ha avuto un cancro a 30 anni, prendero` un appuntamento nel centro estetico della Noviello e mi faro` fare un trattamento completo. E gia` che ci sono, visto che il centro offre anche trattamenti di chirurgia estetica, potrei cominciare a informarmi per un intervento di addomino-plastica (qui) per dire addio alla pancetta che mi e` venuta per la menopausa iatrogena e per quello di biorigenerazione della vulva (qui) che sempre per la menopausa indotta dai farmaci sembra una patata lessa. E perche` no, potrei finalmente farmi ridurre il seno sinistro, quello non malato, visto che il mio senologo malvagio dice che non ce n'e` bisogno perche` non sa come l'asimmetria possa far soffrire una donna.

13 commenti:

  1. A tutte le donne un abbraccio e un 2014 di serenità :)

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  2. Chiara sei fantastica, questa la divulgo a go go........

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  3. Dal mio punto di vista (lavoro come psicologa in oncologia), le donne che decisono di NON indossare la parrucca, hanno un atteggiamento più realistico e trattano la malattia quale essa è: un accadimento di cui avrebbero fatto a meno, "trucco e parrucco" compresi. Molte di loro sentono di affrontare meglio la malattia e le pesanti conseguenze dei trattamenti senza mascherarsi o "facendo finta che...".

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    1. Ci sono studi su queste questioni? Molti psico-oncologi insistono con questo mantra della necessita` per le donne di sentirsi "belle" anche quando sono gravemente malate. Vorrei capire quanto di evidence based ci sia dietro queste affermazioni.

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    2. Io ho messo poco la parrucca...ho preferito comprare una decina di foulard colorati in tinta con i vari vestiti e poi rigirarli a turbante in vari modi...Mi sentivo più comoda e in ordine, e a ripensarci era un po' come dichiarare la mia rabbia per la malattia : " si ok, sono in chemio e senza capelli e ciglia e non lo nascondo proprio, non mollo e continuo a combinare colori/orecchini/maglioni/matita per gli occhi ecc ecc.!" Devo dire che la soddisfazione più grande è stata essere fermata in ospedale più volte da altre donne : " Mi scusi ma lo ha fatto lei il turbante? O lo ha comprato? Ma come ha fatto? Ma le sta benissimo! "

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  4. hai ragione... non siamo mai pronte al cambiamento del proprio corpo a seguito di tutte le terapie e degli interventi... quante volte ho pianto perchè mi vedevo brutta, deformata, umiliata...ho pensato che oltre a darti tanta rabbia, paura, delusione... il cancro ce la mette tutta anche per umiliarti... ti vedi allo specchio con le tue cicatrici, senza capelli, gonfia come un pallone... cerchi di fare un po' di attività fisica, di stare attenta con l'alimentazione, ma non serve a niente... la menopausa poi... fra vampate, calo del desiderio, secchezza vaginale... è difficile riuscire a prendere tutto questo e portarselo dietro come un fardello leggero, è difficile sorridere quando ci si sente malati... se qualcuno si impegna per rendere il sorriso anche con qualcosa che può essere futile... ben venga... sicuramente ci sono le donne alle quali non importa nulla, ma ce ne sono sicuramente anche tante che non si riconoscono più di fronte allo specchio e che vorrebbero sentirsi un po' più carine, anche con i segni del cancro addosso...

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    1. In realta` il post e` amaramente ironico. Cosa vuol dire 'bellezza'? Cosa vuol dire 'femminilita`'? Ci vengono imposti modelli cui dobbiamo adeguarci persino quando siamo gravemente malate e rischiamo di morire. E dietro tutto questo cosa c'e`? Una speculazione schifosa sulle nostre insicurezze che sono indotte dalla societa` maschilista e misogina in cui viviamo. Una societa` in cui le donne sono meri elementi decorativi, in cui non possono essere se stesse nemmeno da malate, in cui si arriva all'assurdo per cui una come la Noviello, proprietaria di un centro estetico, si permette di dire che i medici danno priorita` alle cure e non alla bellezza. E non lo fa senza un motivo, lo fa perche` del business della bellezza e` parte integrante.

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  5. Do ragione a tutte. Mi permetto di dire che se si vuole togliere la pancetta, c'è anche un altro modo che contemporaneamente attacca il caro amico cancro, ovvero il digiuno. Se vi interessa segnalo il link di una conferenza internazionale tenutasi in germania, in tre lingue, in cui parlano diversi, anche il primario delle cure naturali integrate della clinica universitaria Charitè di Berlino. In questo ambito è stato premiato il professor Valter Longo (cercate in internet), italiano ma ormai statunitense, il quale dice che " il digiuno è un incubo per le cellule tumorali". quest'ultima pagina è solo in tedesco purtroppo
    http://www.maria-buchinger.de/sites/default/files/Buchinger%20Pressetreffen%2029_02_2012.pdf

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    1. Guarda, sono sempre stata inappetente e il cancro mi e` venuto lo stesso. Il digiuno lo lascio a chi vuole autopunirsi

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  6. a proposito di cancro ed estetica, segnalo quest'iniziativa che mi è tornata alla mente leggendo il tuo post: "la bellezza salverà il mondo" (dal cancro?!) dicono e raccolgono fondi con un calendario dove le pazienti fanno da modelle. Mentre sempre nello stesso articolo si legge che all'istituto tumori di Napoli da due anni c'è una sala trucco con tanto di estetista ed esperta in make up alla quale possono accedere gratuitamente le pazienti in attesa della terapia per trucco, parrucco e consigli...date un'occhiata qui http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napoli/notizie/cronaca/2013/19-dicembre-2013/bellezza-salvera-mondo-calendario-istituto-pascale--2223820122803.shtml

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    1. Grazie della segnalazione, care linguacciute! (P.S. Avete un bellissimo nome!) In realta` il post originariamente doveva essere proprio sull'iniziativa del Pascale, poi e` saltata fuori quella del San Raffaele. Siamo circondate!

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  7. I servizi di consulenza su trucco e parrucco ci sono quasi in tutti gli ospedali e non ci vedo nulla di scandaloso.
    Non è obbligatorio frequentarle, non vengono sottratti fondi alle cure per istiturle (a Bologna le estetiste sono volontarie e i prodotti dati in omaggio dalle profumerie).
    Io non ho indossato la parrucca ma durante la chemio mi truccavo e vestivo con la stessa cura; lo facevo appunto perchè - anche durante la malattia- ero sempre me stessa. Una donna normale, non un "elemento decorativo".
    Se andare in giro come uno spaventapasseri avesse aiutato la mia guarigione o il mio benessere psicologico, probabilmente avrei tentato, ma non credo che funzioni così.
    Se ci sono donne che si aiutano psicologicamente anche con cose frivole come il trucco o la cura della pelle, lasciale libere di farlo...
    A te aiuta essere spocchiosa e riempirti la bocca di frasi fatte, ritrite e decontestualizzate "maschilismo" "misoginia" etc.... A ognuno i suoi mezzi.
    Sei sempre (inutilmente) polemica su tutto. Che alla fine è come non essere polemica su niente...
    Daniela

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    1. Quindi chi si mostra in pubblico senza camuffare gli effetti della chemio e` uno "spaventapasseri", giusto? Comunque il post non si riferisce alle donne che partecipano alle sedute di trucco e parrucco, ma a chi ci specula

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