giovedì 20 febbraio 2014

La donna e` madre...anche col cancro

Ho letto su Intersezioni (qui) un interessantissimo pezzo di Beatriz Gimeno, attivista spagnola LGBT, sul totalitarismo maternista a cui non sfuggirebbe, secondo l'autrice, nemmeno il femminismo. Scrive Gimeno:

"Perché la questione è: si può davvero scegliere qualcosa quando una delle due opzioni è praticamente un tabù sociale, scientifico, politico, eccetera? La verità è che le donne fanno le proprie scelte di maternità in un contesto coercitivo rispetto non solo al non avere figl*, ma specialmente all’avere accesso ai vantaggi o alla felicità che può consentire il non averne. Qualsiasi posizione, politica o personale, contraria al discorso maternalista deve affrontare una sanzione sociale, economica o psicologica brutale. E’ in questa sensazione di mancanza di alternative che il discorso pro-maternità è totalitario"

Difficile non essere d'accordo. "La donna e` madre", ha commentato di recente un anonimo sul blog di Lola (qui) dando voce a un sentire condiviso dalla stragrande maggioranza degli abitanti del pianeta. E si arriva al punto che la donna dev'essere madre e deve desiderare di esserlo e deve stare male se non lo e` pure quando le viene il cancro.

Ci sono stata male per un po` anch'io al pensiero di non poter avere figli. Poi, ragionandoci, mi sono resa conto che, pur apprezzando la compagnia di bambini e ragazzetti, dopo quello che mi e` capitato, se mi sara` concesso di campare, una sfracchinata come mettere al mondo e prendersi cura di una persona - perche` i bambini questo sono, persone, con le loro esigenze, la loro personalita`, i loro problemi - non me la voglio prendere. Mi e` costato fatica, pero`, riuscire ad arrivare a una determinazione del genere. Non sono state poche le volte in cui conoscenti, amici e persino medici mi hanno "incoraggiata" a non abbandonare le speranze di potermi riprodurre anche quando i miei desideri cominciavano ad andare nella direzione opposta. Nella comunita` delle cancrate, il non volere figli, anche se esplicitato, non viene preso nemmeno in considerazione come possibile. Tempo fa, in un forum che frequento, una ragazza appena operata chiedeva informazioni sulla crioconservazione del tessuto ovarico specificando di non essere comunque particolarmente interessata a diventare mamma. Gli incitamenti sono giunti copiosi, come se la maternita` fosse una medaglia da appuntarsi sul petto a maggior ragione a seguito di una malattia come il cancro. Perche` non possiamo essere supereroine vittoriose su ogni avversita` senza essere anche mamme felici. "Dobbiamo guarire, dobbiamo farlo per i nostri figli", mi diceva di recente una signora in ospedale. "Col cazzo", pensavo, annuendole sorridente.

1 commento:

  1. Se si hanno dei figli voler guarire anche per loro è più che giusto e vale per madri e padri.
    esistono donne che vogliono essere madri, che vorrebbero ma non possono per varie ragioni, che prima non volevano e poi cambiano idea come esistono donne che non vogliono, e lo stesso vale per gli uomini. Volere figli è un desiderio legittimo ed è legittimo stare male se se ne vogliono e non se ne possono avere ed è legittimo non volerne, e avere figli, fare i genitori oggi è una scelta da rispettare come la scelta contraria.
    La maternità esiste come esiste la paternità, con le sue luci e le sue ombre ed è giusto raccontarla

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