Ho visto un film molto bello un paio di sere fa. Si intitola A proposito di Elly (qui). E` iraniano. Il regista, Asghar Farhadi, ha vinto numerosi premi per questo e altri film che ha girato e che pure mi sono piaciuti un sacco.
A proposito di Elly racconta la storia di un gruppo di amici, compagni di universita` che se ne vanno a passare un fine settimana sul Mar Caspio. Uno di loro, Ahmad, e` da poco tornato dalla Germania dove ha divorziato da sua moglie. La sua amica Sepideh invita l'insegnante di sua figlia, Elly, a partecipare alla gita per farle conoscere Ahmad sperando che tra i due scocchi la scintilla. Sta quasi per riuscire nel suo intento quando un terribile incidente mette brutalmente fine all'allegria che fino a quel momento aveva dominato la scena: uno dei bambini del gruppo finisce in mare e rischia di annegare. Sembra gia` morto quando viene riportato a riva ma, fortunatamente, grazie alla tempestivita` dei soccorsi, riesce a salvarsi. Elly, invece, e` sparita e nessuno e` in grado di dire se e` finita in mare per salvare il bambino o se sia andata via di sua spontanea volonta`. Il mistero si infittisce quando Sepideh confessa che Elly ha un fidanzato che stava pensando di lasciare perche` la rendeva infelice. Tocca quindi avvisarlo e fargli sapere che la ragazza stava facendo conoscenza con un altro uomo. Questi si reca sul luogo del supposto incidente e sferra subito un bel pugno in faccia ad Ahmad. Non contento, comincia a piangere sulla sua sorte di potenziale 'tradito' anche solo col pensiero. Il suo cruccio principale sembra essere questo e non tanto il fatto che la povera Elly e` sparita e non si sa se sia morta.
"Vabbe`, e` l'Iran", direte voi. E no, non c'entra nulla. Queste cose succedono anche nella civilissima Europa. Una cosa simile e` successa anche a me. Nel 2005, quando ho incontrato il mio attuale marito, stavo con un' altra persona. Le cose tra di noi non andavano piu` bene da un po`. Diciamo che andavano avanti per forza di inerzia. Ho conosciuto Jose. La scintilla e` scoccata quasi subito. L'ho negato a me stessa finche` ho potuto. Poi ho dovuto arrendermi all'evidenza dei miei sentimenti.
Il mio ex non ha piu` voluto ne` vedermi ne` sentirmi, nonostante a nemmeno un anno dalla rottura tra me e lui, avesse trovato una nuova compagna. L'aveva gia` fatto con la donna che mi aveva preceduta e l'aveva mollata lui. "Se ci lasciamo, con me hai chiuso", mi aveva ripetuto durante i quattro anni in cui e` durata la nostra relazione. La cosa mi aveva sempre spaventata. Avevo anche cercato di convincerlo a rivedere la sua ex o almeno a salutarla quando gli capitava di incontrarla per strada ma non c'era stato niente da fare. In difesa del suo onore si sono schierati anche la sua sorella gemella, mia carissima amica tramite cui avevo conosciuto lui, e molti altri che hanno interrotto ogni rapporto con me.
Mi sono colpevolizzata per tanto tempo per quanto accaduto e, quando nel 2010, ho scoperto di avere il cancro al seno, una delle prime cose che pensato e` stata: "forse adesso mi perdonera`". Bella illusione! L'ho chiamato. Gli ho detto quello che mi era successo. Gli ho detto che sarei potuta morire. Gli ho detto che gli volevo un gran bene. Gli ho detto che mi sarebbe piaciuto anche solo sapere ogni tanto se stesse bene e se fosse felice. Niente da fare.
Insomma, a questo che io avessi il cancro non fregava nulla. La difesa del suo onore di maschio a cui un altro uomo, per giunta straniero, e` stato preferito ha contato piu` di qualsiasi altra cosa. E, badate bene, questo tizio non abita mica in Iran. Abita in Italia, originario di Posillipo, il quartiere piu` esclusivo di Napoli. E io, figlia di un operaio disoccupato, mi sono permessa di respingerlo. Ma quello probabilmente, nell'apprendere la notizia, si e` augurato che ci rimettessi le penne!
Da allora, ogni giorno mi sveglio e ringrazio la mia buona stella per avermi aperto gli occhi. Grazie, buona stella, per avermi resa capace di liberarmi di un uomo piccolo piccolo, maschilista e violento, sebbene in maniera molto subdola. Un uomo che in Iran non c'e` mai stato. E` nato e vive in Italia. E` uno dei riccastri del nostro paese e voleva rinchiudermi in una gabbia dorata. Fortunatamente per me, gli e` andata male. Sono libera, nonostante il cancro.
A proposito di Elly racconta la storia di un gruppo di amici, compagni di universita` che se ne vanno a passare un fine settimana sul Mar Caspio. Uno di loro, Ahmad, e` da poco tornato dalla Germania dove ha divorziato da sua moglie. La sua amica Sepideh invita l'insegnante di sua figlia, Elly, a partecipare alla gita per farle conoscere Ahmad sperando che tra i due scocchi la scintilla. Sta quasi per riuscire nel suo intento quando un terribile incidente mette brutalmente fine all'allegria che fino a quel momento aveva dominato la scena: uno dei bambini del gruppo finisce in mare e rischia di annegare. Sembra gia` morto quando viene riportato a riva ma, fortunatamente, grazie alla tempestivita` dei soccorsi, riesce a salvarsi. Elly, invece, e` sparita e nessuno e` in grado di dire se e` finita in mare per salvare il bambino o se sia andata via di sua spontanea volonta`. Il mistero si infittisce quando Sepideh confessa che Elly ha un fidanzato che stava pensando di lasciare perche` la rendeva infelice. Tocca quindi avvisarlo e fargli sapere che la ragazza stava facendo conoscenza con un altro uomo. Questi si reca sul luogo del supposto incidente e sferra subito un bel pugno in faccia ad Ahmad. Non contento, comincia a piangere sulla sua sorte di potenziale 'tradito' anche solo col pensiero. Il suo cruccio principale sembra essere questo e non tanto il fatto che la povera Elly e` sparita e non si sa se sia morta.
"Vabbe`, e` l'Iran", direte voi. E no, non c'entra nulla. Queste cose succedono anche nella civilissima Europa. Una cosa simile e` successa anche a me. Nel 2005, quando ho incontrato il mio attuale marito, stavo con un' altra persona. Le cose tra di noi non andavano piu` bene da un po`. Diciamo che andavano avanti per forza di inerzia. Ho conosciuto Jose. La scintilla e` scoccata quasi subito. L'ho negato a me stessa finche` ho potuto. Poi ho dovuto arrendermi all'evidenza dei miei sentimenti.
Il mio ex non ha piu` voluto ne` vedermi ne` sentirmi, nonostante a nemmeno un anno dalla rottura tra me e lui, avesse trovato una nuova compagna. L'aveva gia` fatto con la donna che mi aveva preceduta e l'aveva mollata lui. "Se ci lasciamo, con me hai chiuso", mi aveva ripetuto durante i quattro anni in cui e` durata la nostra relazione. La cosa mi aveva sempre spaventata. Avevo anche cercato di convincerlo a rivedere la sua ex o almeno a salutarla quando gli capitava di incontrarla per strada ma non c'era stato niente da fare. In difesa del suo onore si sono schierati anche la sua sorella gemella, mia carissima amica tramite cui avevo conosciuto lui, e molti altri che hanno interrotto ogni rapporto con me.
Mi sono colpevolizzata per tanto tempo per quanto accaduto e, quando nel 2010, ho scoperto di avere il cancro al seno, una delle prime cose che pensato e` stata: "forse adesso mi perdonera`". Bella illusione! L'ho chiamato. Gli ho detto quello che mi era successo. Gli ho detto che sarei potuta morire. Gli ho detto che gli volevo un gran bene. Gli ho detto che mi sarebbe piaciuto anche solo sapere ogni tanto se stesse bene e se fosse felice. Niente da fare.
Insomma, a questo che io avessi il cancro non fregava nulla. La difesa del suo onore di maschio a cui un altro uomo, per giunta straniero, e` stato preferito ha contato piu` di qualsiasi altra cosa. E, badate bene, questo tizio non abita mica in Iran. Abita in Italia, originario di Posillipo, il quartiere piu` esclusivo di Napoli. E io, figlia di un operaio disoccupato, mi sono permessa di respingerlo. Ma quello probabilmente, nell'apprendere la notizia, si e` augurato che ci rimettessi le penne!
Da allora, ogni giorno mi sveglio e ringrazio la mia buona stella per avermi aperto gli occhi. Grazie, buona stella, per avermi resa capace di liberarmi di un uomo piccolo piccolo, maschilista e violento, sebbene in maniera molto subdola. Un uomo che in Iran non c'e` mai stato. E` nato e vive in Italia. E` uno dei riccastri del nostro paese e voleva rinchiudermi in una gabbia dorata. Fortunatamente per me, gli e` andata male. Sono libera, nonostante il cancro.
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