Tempo di dichiarazioni dei redditi e di 5X1000. "A chi mi consigliate di darlo?", ci scrivono in tante. Fino ad ora non ci veniva in mente molto altro che le associazioni che si occupano di fornire assistenza nella fase terminale della malattia e che sopperiscono, meritoriamente, alle troppe carenze dello stato in questo ambito. Quest'anno abbiamo, invece, una risposta convinta per chi preferisse invece destinare il proprio 5X1000 alla ricerca. E la risposta e' Codice Viola, l'associazione impegnata a rompere il muro di indifferenza che circonda il cancro al pancreas. Il motivo e' molto semplice e l'ha spiegato di recente la stessa associazione nel suo blog [qui]:
sabato 29 maggio 2021
Il 5X1000 a Codice Viola
Tempo di dichiarazioni dei redditi e di 5X1000. "A chi mi consigliate di darlo?", ci scrivono in tante. Fino ad ora non ci veniva in mente molto altro che le associazioni che si occupano di fornire assistenza nella fase terminale della malattia e che sopperiscono, meritoriamente, alle troppe carenze dello stato in questo ambito. Quest'anno abbiamo, invece, una risposta convinta per chi preferisse invece destinare il proprio 5X1000 alla ricerca. E la risposta e' Codice Viola, l'associazione impegnata a rompere il muro di indifferenza che circonda il cancro al pancreas. Il motivo e' molto semplice e l'ha spiegato di recente la stessa associazione nel suo blog [qui]:
giovedì 29 aprile 2021
A Francesca
Permettimi, cara Francesca, di dissentire da te ancora una volta. E te lo devo dire, anche se sei morta, perche` ho troppo rispetto per la tua intelligenza che rimane qui con noi, nonostante il tuo corpo abbia smesso di esserne veicolo. Trovera` altri canali, ne sono certa.
Dunque, no, non sono d'accordo quando dici che non ti senti tanto speciale ad avere e morire di un cancro al pancreas al quarto stadio perche` la vita e` cosi`. Vero, la vita e` cosi`, Francesca, ma cosi` com'e` e` una vita molto ingiusta. E' una gran bella vita di merda! Non e` giusto, no, ammalarsi di cancro al pancreas a 50 anni, non e` giusto dover lasciare anzitempo un figlio adolescente, una madre e le tantissime altre persone che ti vogliono bene. Capisco, perche` me l'hai detto, che la tua priorita` e` stata dare loro quanta piu` serenita` possibile, al punto che hai voluto essere progressivamente meno presente nelle loro vite per rendere meno doloroso il distacco. Resta comunque il fatto che sono stati negati a te almeno altri 40 anni di vita e a loro, in particolare a tuo figlio, almeno altri 40 anni di vita con te. E questo fatto va detto e ribadito in ogni dove, dati alla mano e rabbia nel petto e sulla lingua, per quanto male possa fare. Perche` se la realta` non la guardiamo dritta in faccia in tutto il suo schifo e non la descriviamo per quella che e`, come facciamo a cambiarla?
E non sono d'accordo nemmeno sul fatto che, secondo te, i caregiver fanno troppo i chiagnazzari. Si, e` vero, certi cancro-gruppi da social sono un piagnisteo. Cazzo, non si rendono conto che, oltre a piangere e ricordare quanto hanno sofferto i loro cari prima di esalare l'ultimo respiro, fornendo tutti i dettagli sulla devastazione a cui un corpo ucciso dal cancro puo` andare incontro a persone che vivono con la stessa malattia e, giustamente, se la fanno sotto, potrebbero uscire dal loro privato e provare a dire una parola, fosse pure un vaffanculo, su quanto sia intollerabile che cosi` tante persone si ammalino e muoiano oppure mettere mano al portafogli e fare una donazione a Codice Viola. Ed e` pure vero, che visto lo stadio della tua malattia, alle lacrime dei tuoi cari non ci volevi nemmeno pensare. Pero`, ti assicuro, il loro dolore e` grande. E` un dolore silenzioso, che possono esprimere solo da dietro uno schermo, perche` nella vita di tutti i giorni, in questo grande circo distopico in cui le nostre esistenze sono state trasformate, tutti siamo chiamati a fare finta che "andra` tutto bene", che anche se mio padre o mia sorella o mia figlia sono morti di cancro bisogna sorridere che` "la vita va avanti". Molti, infatti, poi escono dai gruppi e tornano a interpretare il ruolo che il circo distopico gli ha cucito addosso invece di intraprendere la vera battaglia che non e` quella del singolo contro la malattia - che grandissima stronzata! - ma quella per il diritto a vivere in salute quanti piu` anni possibile e, quando ci si ammala, ad avere a disposizione terapie efficaci e non tossiche.
Quindi, Francesca, ti ripeto, non sono d'accordo e bisogna che troviamo un modo per continuare questo confronto. Mamma si e` reincarnata in una farfalla e si fa vedere mentre svolazza nei prati, adesso che e` primavera. Tu hai gia` scelto in quale creatura sfottente, altruista e coraggiosa ti rincarnerai? Quando hai fatto, dammi una voce che` l'appiccico deve continuare. Vado, a rinnovare l'iscrizione a Codice Viola e fare una donazione a nome tuo, senno` ti incazzi e avresti anche ragione. A presto.
venerdì 2 aprile 2021
Ai caregiver
A chi ci tiene la mano, mentre, nel braccio, l'ago della flebo pizzica
A chi ci fa le iniezioni per anni
A chi fa tutto in casa e fuori quando la fatigue non ci molla
A chi ci prepara la colazione
A chi salta di gioia perche` la mangiamo
A chi si finge interessato a Stuart Hall per scacciarci via la nausea
A chi sta sveglio di notte per piangere e gridare in silenzio
A chi di notte non riesce a dormire
A chi di notte crolla per la stanchezza
A chi guarda le stelle per mestiere ed esprime sempre lo stesso desiderio quando ne vede una cadente
A chi saccheggia il mercato perche` delle fragole si sente il sapore
A chi ci viene a trovare a sorpresa
A chi ci spedisce lettere e disegni e libri
A chi a forza di insistere alla fine ci fa ridere
A chi vorrebbe poter essere al posto nostro
A chi si infila di nascosto nel pronto soccorso per non lasciarci soli
A chi ci lava quando siamo allettati
A chi ci prepara le medicine se deve uscire
A chi non gli fa schifo niente, nemmno il vomito, la cacca, il catarro
A chi gli fa schifo tutto ma ci aiuta a pulirci lo stesso
A chi finge di non aver paura
A chi, dopo la fine, muore di dolore
A chi da paziente diventa caregiver e poi di nuovo paziente e caregiver insieme
Grazie.
venerdì 8 gennaio 2021
Dio benedica Le Amazzoni Furiose
lunedì 16 novembre 2020
Dieci anni
Dieci anni dal piu` crudele dei giorni. Il giorno della diagnosi, o meglio della conferma della diagnosi. Che si trattasse di cancro al seno c'erano pochi dubbi. Se la senologa che mi ha deliberatamente mentito sul risultato dell'ago aspirato al linfonodo ascellare che spuntava come biglia sotto la mia ascella destra fosse stata sincera, l'avrei saputo con certezza una settimana prima.
Meglio cosi` comunque. Mamma ebbe il tempo di accorgersi che la sua carta d'identita` era scaduta, rinnovarla e saltare sul primo aereo per venirmi a soccorrere a Reading, Inghilterra, dove vivevo allora e tenermi la mano mentre ascoltavo il verdetto della biopsia al seno. In quella settimana di attesa, una notte che non dormivo e lei mi vegliava fingendo di leggere un libro, ci ricordammo di un'altra volta in cui avevo corso il rischio di morire. Ero nella sua pancia e una minaccia d'aborto di quelle brutte mi stava portando via. "Faremo come allora: staremo abbracciate strette strette e supereremo anche questa", mi disse. Oltre a stare abbracciata stretta stretta a me, all'epoca mamma era stata anche imbottita di ormoni e io davvero non so se quegli ormoni c'entrino qualcosa con il mio cancro al seno giovanile, unico caso, e per fortuna, in tutta la famiglia.
Dieci anni dal piu` crudele dei giorni. Avevo immaginato che ci saremmo guardate, mamma ed io, attraverso lo schermo del computer, gli occhi lucidi, lei a casa con papa` e io da qualche parte in giro per il mondo. Ci saremmo ricordate di quella notte e avremmo riso perche` "anche stasera abbiamo parlato di cancro". E invece no. Mamma e` morta. Ha chiuso gli occhi per sempre il 4 ottobre. Anzi, il 2, visto che almeno e` riuscita ad ottenere la sedazione profonda. L'ha uccisa un cancro al pancreas. Il cancro causa persa. Quello di cui nessuno si vuole occupare perche` e` difficile, non ci sono soldi, non puoi pubblicare un articolo al mese, non vendi ne` profumi ne` secchi per lavare i pavimenti utilizzando come strumento di marketing un pancreas che, diciamolo, a differenza di un seno sano, giovane e sodo, ha proprio una brutta forma.
Solo l'otto per cento delle persone che si ammalano di cancro al pancreas e` ancora viva cinque anni dopo la diagnosi. La maggioranza quando se ne accorge ha gia` metastasi. Mamma, ad esempio, le aveva al peritoneo. Una malattia aggressiva, che fa anche vittime collaterali. Ventisei giorni dopo quel maledetto 4 ottobre, il 30, papa`, che di vivere senza mamma proprio non ne voleva sapere, l'ha raggiunta. E si che il nostro obiettivo era che sopravvivessi ad entrambi, ma non cosi` di fretta.
Oggi a guardarmi con gli occhi lucidi attraverso lo schermo del computer non ci sara` nessuno. L'indifferenza verso il cancro al pancreas, che sottrae alla loro vita e ai loro cari piu` di dodicimila persone ogni anno solo in Italia, mi ha reso orfana. A dieci anni dal piu` crudele dei giorni ne ho visti altri ancora piu` crudeli.
lunedì 17 agosto 2020
Quello che ci hanno fatto
Alessandra, Nunzia, Vania, Enza, Marti, Giovanna, Samuela, Valeria. Potrei continuare. A lungo. Ho perso il conto delle morti. E le parole.
Da quando il cancro, al pancreas, non al seno, ha colpito mia madre, gia`, mia madre, ho perso anche le poche certezze rimaste. E ho sentito il peso della colpa di non aver capito prima.
Se poi il cancro colpisce una delle persone che piu` ami durante una pandemia, allora il mondo va sottosopra e ritorno e sottosopra ancora. Continui a fare il giro della morte senza riuscire piu` a fermare la giostra. Piangi e tiri calci al vento. Pero`, pensi, anche. Tanto . Continuamente. Fino ad arrivare all'ossessione. Finche`, all'improvviso, tutto ti appare chiaro.
Non importa se e` il seno, il pancreas, il sistema linfatico. Non importa se e` cancro. Non importa se e` Covid, per quanto proprio la pandemia di Covid ha fatto da specchio riflettente lo stato delle cose. Una malattia ex novo, come se non ce ne fossero gia` abbastanza. Perche` a qualcuno serve la deforestazione, il surriscaldamento climatico, gli allevamenti intensivi, il mercato di animali selvatici e chissa` cosa altro.
Quelli di cui sopra, i ricchi ed i potenti, ci stanno ammazzando. In realta` poi alla strage non sfuggono nemmeno loro, ma pensano di si perche` si credono onnipotenti.
Della salute della maggioranza delle persone non frega niente a nessuno. Ci ammaliamo e moriamo come mosche, a qualsiasi eta`. E per stare piu` certi che nessuno rompa ci viene data pure la colpa. Ti ammali di cancro? E` lo stile di vita. Muori di cancro? Hai perso la battaglia, guerriero. Ti viene il Covid? La colpa e` del runner untore o magari un giovane dissennato che continua a voler uscire. E i bambini teneteli dentro che` quelle manine le mettono ovunque e spargono il male per il mondo.
Ah quei bambini, quei ragazzini. In che bel mondo gli tocca vivere. Forse pero` che di loro non importa niente a nessuno l'hanno capito, a forza di stare chiusi in casa o vedere ammalarsi e morire amichetti, zie e insegnanti. E forse alzeranno la voce, o la stanno gia` alzando, come si era provato a fare venti anni fa. E forse stavolta ci riusciranno.
Per noi, care Alessandra, Nunzia, Vania, Enza, Marti, Giovanna, Samuela, Valeria e` troppo tardi. Tocca aspettare la prossima vita. Quella in cui saremo sane come pesci e come pesci nuoteremo in acque limpide, leggere e senza pensieri.
mercoledì 29 aprile 2020
Non e` tutto nei "geni" - Cancro, pandemie e distruzione del pianeta
La diagnosi ha travolto mia madre, me e la mia famiglia. Mi occupo di cancro da 10 lunghissimi anni e non sapevo dove sbattere la testa. Qualcuno parlava di nodulo da "aspirare" e, pur sentendo puzza di bruciato, non avevo la piu` pallida idea di come individuare dei medici e delle strutture competenti per affrontare la situazione. Ho trovato, pero`, un'associazione: si chiama Codice Viola, e` un'associazione di pazienti e familiari e al servizio di pazienti e familiari. Mi hanno presa per mano, mi hanno fornito indicazioni basate sulle evidenze scientifiche, mi hanno confortata [qui].
A distanza di 4 mesi e nel bel mezzo della pandemia, mamma sta facendo la chemioterapia. Un protocollo nuovo che proprio Codice Viola ha contribuito a far arrivare ai pazienti seguendo passo passo, senza mai mollare, la lunga trafila burocratica del caso.
Il cancro al pancreas e` associato, insieme al cancro al seno e ad altri tipi di cancro, a mutazioni nei geni BRCA. Io lo avevo fatto, il test. Nel 2012. Lo avevo rimandato a lungo perche` alla mia domanda sul perche` mi fossi ammalata di cancro al seno cosi` giovane, Paolo Veronesi aveva risposto testualmente "e` tutto nei geni". Allora non sapevo che genetico non vuol dire ereditario ne` Veronesi si premuro` di spiegarmelo e le sue parole mi rimbombavano nella testa. Immaginavo di avere il cancro scritto dentro e che la mia amatissima nipotina dovesse, un giorno, vivere lo stesso orrore che stavo vivendo io.
Il test per mutazioni nei geni BRCA1 e BRCA2 risulto` negativo. Non essendoci nessun altro caso in famiglia di cancro al seno o alle ovaie o di cancri BRCA correlati le probabilita` erano davvero bassissime. Lo spettro, pero`, si e` riaffacciato con la diagnosi di mamma. Non esistono solo le mutazioni nei geni BRCA. Anche mutazioni in altri geni possono aumentare il rischio di ammalarsi di cancro al seno e al pancreas. E se ti sei ammalata di cancro al seno a 30 anni e poi la tua mamma si ammala di cancro al pancreas allora una mutazione deve esserci per forza. E allora via, altro test. Su mamma, questa volta. Sono state cercate mutazioni su 25 geni. Risultato: tutto negativo.
Vaffanculo a quelli che "e` tutto nei geni". Vaffanculo a chi ci vuole far credere che il cancro e` scritto nel destino. Sono gli stessi che hanno visto venire i salti di specie sempre piu` frequenti, le pandemie, la distruzione del pianeta e di chi lo abita. Sono gli stessi che ridicolizzano gli adolescenti che cercano di cambiare tutto questo. Sono gli stessi che vogliono farci stare zitte e che ci stanno ammazzando. Dal piu` profondo dell'anima: vaffanculo!