domenica 22 settembre 2013

Alice nel mondo reale






Di cancro al seno parlano spesso le riviste femminili. Quelle con la pubblicita` della crema antirughe e dei cappotti super costosi una pagina si e una no che alla fine non sai mai se sono dei cataloghi o dei giornali veri. Del cancro al seno - anzi del tumore al seno, che` cancro e` una brutta parola - parlano come di una malattia che si puo` prevenire sempre e solo facendo una mammografia all'anno e mantenendosi in linea. I consigli su come affrontarla fioccano e non mancano certo quelli su come ritrovare l'armonia col proprio lui dopo l'intervento. Il proprio lui. Sempre e solo lui, come se il cancro al seno colpisse solo le eterosessuali e le lesbiche no. Ah gia`, ma delle lesbiche non si puo` parlare. In Italia al massimo si parla dell'omosessualita` maschile. Noi donne invece sembriamo tutte irrimediabilmente condannate all'eterosessualita`. Mi ha meravigliata molto, quindi, l'uscita italiana, con la casa editrice Panini, di una graphic novel spagnola il cui personaggio principale, Alice, e` una donna lesbica che si scopre malata di cancro al seno.
La storia di Alice e` basata su quella, reale, di una delle due autrici, Isabel Franc, scrittrice conosciuta anche come Lola Vanguardia. Protagoniste sono Alice ma anche il suo circolo di amiche, ex amanti, fidanzate. Tutte donne. Donne a cui piacciono le donne. Donne che fanno sesso con le donne. E non c'e` traccia di rosa. Sulla copertina, Alice e` raffigurata con indosso una maglia gialla e visibile e` la mancanza del seno sinistro che, dopo la mastectomia, ha deciso di non ricostruire. Una scelta che le costa, prima e dopo. Le donne "normali" hanno due seni e se uno va via perche` malato ricostruirlo fa parte della terapia. Alice invece non ha voglia di sottoporsi a un altro intervento e, dopo averci pensato a lungo, opta per un tatuaggio. Una lucertola polinesiana. Dicono che porti fortuna. Alle donne italiane speriamo che Alice porti una ventata di vita vera, quella in cui al cancro non gliene frega nulla del tuo orientamente sessuale e in questo, ma solo in questo, e` persino meglio di molti di noi.

2 commenti:

  1. L'eterosessualità come l'omosessualità non è una condanna e non deve esserlo e farsi un tatuaggio è legittimo quanto optare per la ricostruzione del seno, due scelte da rispettare
    I consigli male non fanno ma è meglio dar retta ai medici (quelli bravi) che alle riviste

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    1. cioè ogni orientamento sessuale, qualunque sia, dovrebbe poter essere vissuto il più possibile liberamente

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