Ci siamo rivolte alla LILT e al Ministero, ma nell’occhio del ciclone è finita la testimonial della campagna nastro rosa 2015. È a lei, dunque, che vogliamo rivolgerci in questo caso, nell’attesa che i reali destinatari della nostra lettera si degnino di risponderci:
"Gentile Anna Tatangelo, ci dispiace che si sia sentita offesa dalla nostra lettera e vorremmo farle sapere che noi davvero apprezziamo la sua generosità nel prestarsi gratuitamente a una campagna di sensibilizzazione. Il suo è un esempio fra i molti di donne che si prestano in buona fede a operazioni che le strumentalizzano per i loro fini. Nel suo caso è evidente che è stata scelta, oltre che per la bellezza, perché è considerata un simbolo per molte giovani che vivono in quelle aree della Campania dove il dolore provocato da tante morti e sofferenze ha fatto emergere una diffusa consapevolezza dei fattori di rischio ambientale del cancro: l'avvelenamento delle terre, delle acque, dell'aria. Per chi vive nella "Terra dei Fuochi" non c'è "stile di vita sano" che tenga, e sottolinearlo in una campagna di sedicente sensibilizzazione è un modo per porre ancora una volta in secondo piano le vere cause dell’aumento dell’incidenza di diverse forme di cancro e di quello che si configura come un vero e proprio biocidio. Ci sembra, dunque, che lei sia stata strumentalizzata due volte, e noi le chiediamo di lasciare la campagna LILT e di unirsi a noi nella denuncia. Saremo felici di averla dalla nostra parte".
"Gentile Anna Tatangelo, ci dispiace che si sia sentita offesa dalla nostra lettera e vorremmo farle sapere che noi davvero apprezziamo la sua generosità nel prestarsi gratuitamente a una campagna di sensibilizzazione. Il suo è un esempio fra i molti di donne che si prestano in buona fede a operazioni che le strumentalizzano per i loro fini. Nel suo caso è evidente che è stata scelta, oltre che per la bellezza, perché è considerata un simbolo per molte giovani che vivono in quelle aree della Campania dove il dolore provocato da tante morti e sofferenze ha fatto emergere una diffusa consapevolezza dei fattori di rischio ambientale del cancro: l'avvelenamento delle terre, delle acque, dell'aria. Per chi vive nella "Terra dei Fuochi" non c'è "stile di vita sano" che tenga, e sottolinearlo in una campagna di sedicente sensibilizzazione è un modo per porre ancora una volta in secondo piano le vere cause dell’aumento dell’incidenza di diverse forme di cancro e di quello che si configura come un vero e proprio biocidio. Ci sembra, dunque, che lei sia stata strumentalizzata due volte, e noi le chiediamo di lasciare la campagna LILT e di unirsi a noi nella denuncia. Saremo felici di averla dalla nostra parte".
Cordialmente,
Sandra Castiello- docente di latino e greco al liceo classico, Pagina Facebook Col seno di poi ma col senno di sempre
Grazia De Michele - precaria, Blogger di Le Amazzoni Furiose
Alberta Ferrari- chirurga senologa, Blogger di Ferite Vincenti
Daniela Fregosi - consulente e formatrice freelance, Blogger di Afrodite K
Emma Schiavon- insegnante e storica
Carla Zagatti- psicologa e psicoterapeuta
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Speriamo che davvero si unisca alla nostra causa.
RispondiEliminaSperiamo che capisca l' intenzione e speriamo che il nastro rosa cominci a tirar davvero fuori i soldi per la ricerca e fare trasparenza su cosa ne facciano. Cosa che finora non è successa
RispondiEliminaAnna è una persona molto generosa!!!!!! È una persona che si batte contro una cosa importante!!!!!!! Il tumore al seno può colpire tutte le ragazze di tutte le età!
RispondiEliminaPerché si pensa che un personaggio famoso che non ha minimamente idea, do cosa vuol dire avere avuto un cancro al seno, per sua fortuna, deve essere chiamata come testimonial!!! Quante donne che hanno vissuto questa esperienza potrebbero farlo..
RispondiEliminaInoltre la sigra tatangelo non sembra che abbia così tanti accoliti tra le ragazze o lo giovani donne!!!!! Finiamola col dare sempre immagini di seni floridi....artificiali .. Perché non facciamo vedere come rimane un seno dopo una quadrantectomia.... O peggio mastectomia.., il cancro al seno oltre alla sofferenza fisica è un percorso di dolore psicologico..
Che richiede uno spiegamento di forza che nessuna donna pensa di avere ma che ci sono per non farti mollare.... Bisogna dare un messaggio di speranza e consapevolezza che la tatangelo non può dare...perché non è reale..