Una buona notizia, non c'e` dubbio. E` importante, pero`, continuare a riflettere sulla questione e per farlo credo sia arrivato il momento di farvi conoscere una delle mie eroine, Sandra Steingraber. In realta`, non ricordo se ve ne avevo gia` parlato, ma ho un momento di nebbia cognitiva, sono stanca come un ciuccio e non c'ho la forza di andarmi a rileggermi tutti i post vecchi. E allora il pistolotto sulla Steingraber ve lo rifilo comunque.
Sandra Steingraber e` una biologa statunitense. Quando aveva circa 20 anni e aveva da poco iniziato l'universita`, le e` stato diagnosticato un cancro alla vescica. E` stata trattata, e` tornata ai suoi studi e oggi si dedica alla ricerca e alla divulgazione sulle cause ambientali del cancro. Il suo libro, Living Downstream, che purtroppo non e` stato tradotto in Italia nonostante sia uscito nel 1997, non solo e` interessantissimo e ricco di informazioni ma e` scritto benissimo. "C'era una volta un villaggio sul corso di un fiume" - scrive Steingraber - "Gli abitanti erano molto cortesi. Un giorno, secondo una parabola, questa gente comincio` a notare che un numero crescente di persone affogava nelle rapide del fiume. Misero a punto allora tecnologie molto elaborate per resuscitarle. Ed erano cosi` intenti, questi eroici cittadini, a salvare e curare le vittime che non pensarono mai di guardare alla sorgente per scoprire cosa le spingesse nel fiume".
Proprio il giorno della dicussione sugli interferenti endocrini al Parlamento Europeo mi sono imbattuta in questa intervista alla Steingraber. Non mi chiedete chi sia la donna bionda nel tondino, perche` non lo so. Secondo Wikipedia e` una scrittrice e regista, ma se questo sia il blog non ce ne ho un'idea e poco importa, credo. E` molto piu` importante il messaggio di Steingraber: "Basta preoccuparsi per le tende della doccia [si, quelle di plastica contengono il PVC, interferente endocrino, che mentre facciamo la doccia penetra attraverso il vapore nella nostra pelle, ndr] o dei biberon, preoccupiamoci invece dell'energia pulita. Quasi tutte le sostanze pericolose sono derivate dalla lavorazione dei combustibili. Una frazione del carbone che viene estratto va all'industria chimica, che in questo modo risolve un grosso problema di smaltimento degli scarti. Gli idrocarburi vengono trasformati in plastiche, pesticidi e altri prodotti chimici. Finche` continueremo ad estrarre carbone, petrolio e gas, continueremo a produrre sostanze chimiche".
Che fare allora? La risposta di Steingraber non lascia spazio ai dubbi: "Non e` comprando prodotti diversi che risolveremo il problema. Quello che vi chiedo e` di mollare tutto e salire con me su un autobus alle 3 e mezza della mattina per andare a una manifestazione. Vi sto chiedendo di salvare la vostra vita".
E come darle torto? Viviamo immersi nella merda. Le sostanze tossiche sono nascoste dovunque, nel cibo, nelle tende della doccia, nelle tovaglie di plastica. Non e` acquistando prodotti biologici, sistematicamente trasportati e venduti in plastica, o lo shampoo senza laurilsolfato di sodio o il biberon senza bisfenolo A che cambieremo le cose se non per noi, almeno per i nostri figli. Dobbiamo fare gazzara, dobbiamo riprenderci le strade, dobbiamo costringere chi ha il compito di proteggere la nostra salute a farlo. Se non lo faremo, lasceremo le porte aperte alla catastrofe e non potremo nemmeno dire di aver levato la nostra voce contro chi, giorno dopo giorno, ci sta avvelenando.
Nessun commento:
Posta un commento