E` stato molto tempo fa. Era l'ultimo inverno prima della malattia, che allora non esisteva. Oggi, ho riascoltato per caso un'intervista radiofonica a Primo Levi. Verso la fine, Levi ricorda uno dei passaggi piu` significativi del libro, quando racconta del vecchio Kuhn. Al termine di una delle "selezioni", cui gli internati di Auschwitz erano sottoposti e durante le quali nel giro di un paio di secondi si decideva, su base totalmente casuale, della loro vita e della loro morte, il vecchio Kuhn prega:
"A poco a poco prevale il silenzio, e allora, dalla mia cuccetta che è al terzo piano, si vede e si sente che il vecchio Kuhn prega, ad alta voce, col berretto in testa e dondolando il busto con violenza. Khun ringrazia Dio perchè non è stato scelto.
Khun è un insensato. Non vede, nella cuccetta accanto, Beppo il greco che ha vent'anni, e dopodomani andrà in gas, e lo sa, e se ne sta sdraiato e guarda fisso la lampadina senza dire niente e senza pensare più niente? Non sa Kuhn che la prossima volta sarà la sua volta? Non capisce Kuhn che è accaduto oggi un abominio che nessuna preghiera propiziatoria, nessun perdono, nessuna espiazione dei colpevoli, nulla insomma che sia in potere dell'uomo di fare, potrà risanare mai più?Se io fossi Dio, sputerei a terra la preghiera di Kuhn."
Il vecchio Kuhn mi fa pensare a quelli che si autoproclamano sopravvissuti al cancro. Non posso, ogni volta che quella parola e l'aurea di trionfo che la circonda giungono alle mie orecchie, fare a meno di sentire le voci straziate dei tanti Beppo che aspettano la morte o l'hanno gia` trovata. E anch'io, come Levi, credo che se fossi Dio sputerei a terra la preghiera dei Kuhn.
E' difficile scrivere qualcosa dopo che tu centri bene il punto che vuoi esporre.
RispondiEliminaSon particolarmente sensibile alla tua frase " che aspettano la morte o l'hanno gia` trovata".
Non sanno, nessuno glielo dice, e quindi quello che si potrebbe fare non viene intrapreso.
grazie per quanto hai scritto
RispondiElimina