mercoledì 11 settembre 2013

Cambiamo il mondo, non lo status di Facebook

Ottobre si avvicina. Lo senti quando cominciano a comparire sui profile dei tuoi contatti Facebook degli status strain. E allora capisci che l’uragano rosa sta per travolgerti e la fiera delle banalita` e` appena iniziata.
Avevano cominciato anni fa col colore del reggiseno e continuato, anche quest’anno, con qualcosa di piu` elaborato ma non certo meno inutile. La mia amica Lola mi ha cortesemente girato il messaggio che sta girando via Facebook, perche` a me non l’hanno mandato. Chissa` perche`...

"belle fanciulle, è arrivato di nuovo il periodo di supportare la campagna per aumentare la consapevolezza di tutti in tema di cancro al seno. Vi ricordate il gioco dell'anno scorso? Consisteva nello scrivere il colore del vostro reggiseno sulla bacheca. L'anno scorso il gioco ha visto una partecipazione tale di persone che siamo state persino citate nei telegiornali e il continuo aggiornarsi degli stati sulle bacheche ha ricordato a tutti perché lo facciamo e ha contribuito ad accrescere la consapevolezza di tutti in questo ambito. Ricordatevi di NON spiegare agli uomini che leggeranno il vostro status che cosa significhi quello che avete scritto... teneteli sulle spine! ^^ Vediamo fin dove arriviamo quest'anno: l'anno scorso quello del reggiseno ha fatto il giro del pianeta!!! Per favore, copiate ed incollate questo messaggio ed inviatelo a tutte le vostre amicHE (per posta). Il giochino di quest'anno consisterà nello scrivere sul vostro stato il mese ed il giorno della vostra nascita nel modo seguente: ogni mese qui sotto elencato equivarrà ad un paese e il vostro giorno di nascita equivarrà al numero di mesi in cui resterete in quel paese. Esempio: se siete nati il 21 di gennaio la frasedovrà essere del tipo "Andrò in Messico per 21 mesi". Qui sotto l'elenco dei mesi e dei loro corrispondenti paesi: Gennaio - Messico Febbraio - Londra Marzo - Miami Aprile - Repubblica Dominicana Maggio - Francia Giugno - St. Petersburgm Luglio - Austria Agosto - Germania Settembre - New York Ottobre - Amsterdam Novembre - Las Vegas Dicembre - Columbia

Consapevolezza? Dovrebbe renderci piu` consapevoli del cancro al seno una cosa del genere? Non siamo gia` consapevoli di cosa e` il cancro al seno quando viviamo le storie di mamme, sorelle, amiche o addirittura la nostra? Personalmente mi hanno reso ‘consapevole’ la morte di una giovane lontana parente che ha lasciato due bambini, quella di una carissima amica di mia sorella che mi ha vista crescere, quella della ex di un tipo con cui uscivo che non aveva nemmeno 25 anni. E` a loro che ho pensato quando che mi sono trovata il linfonodo gonfio e sono corsa dal medico, certo non allo status che avevo scritto per partecipare alla prima versione della “campagna” di cui sopra – quella sul colore del reggiseno – nel 2010 poco prima di scoprire di essere malata io stessa.
E che dire del fatto che bisognerebbe con questi status criptici tenere gli uomini sulle spine? Forse il cancro al seno e` la balla che spari quando vuoi far ingelosire il tizio che piace? “Ciao, no, stasera ho gia` impegno: devo fare una seduta di chemio e dopo me la godo vomitando i succhi gastrici fino a svenire”, gli sussurri con voce da gattina? E perche` poi gli uomini dovrebbero essere esclusi da quella che dovrebbe essere un’iniziativa di sensibilizzazione? A parte che il cancro al seno viene anche a loro, ma ci stanno male anche loro quando la mamma, l’amica, la fidanzata, la moglie, la nonna, si ammala e poi magari schiatta. Personalmente ho una teoria: magari un’iniziativa di questo tipo serve a farci credere che stiamo dando un contributo a una giusta causa scrivendo uno status di Facebook con le chiappe comodamente appoggiate su una sedia o mentre siamo al bar a bere uno spritz. E magari mentre lo scriviamo pensiamo anche alle nostre amiche, madri e sorelle che si sono ammalate e persino a quelle che non ci sono piu`. E ci chiediamo come sarebbe stato bello se il cancro non esistesse piu`. Si, sarebbe bellissimo. E non e` un’utopia. E` una possibilita` concreta. Se vogliamo che si trasformi in realta`, pero`, cambiare lo status di Facebook non basta. Bisogna riempire le strade, cambiare il nostro modo di vivere e produrre, donne e uomini insieme. Ci vuole una rivoluzione, fatta con le menti prima che coi cuori. Ci vuole tempo e ci vuole coraggio, quello di pensare che, si, un altro mondo e` possibile.

8 commenti:

  1. Io ho partecipato scrivendo:
    "Io sono stata fuori e dentro dal Policlinico S.Orsola Malpighi di Bologna per 11 mesi"
    Magari qualcuna si sensibilizza un po' di più...

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  2. Io sono piccolina. Mi hanno diagnosticato il cancro al seno a 22 anni. 22. Ora ne ho 25 e sto alla grande.
    Nonostante ogni volta che mi guardo allo specchio....
    Studio medicina, lo facevo prima e non sarà certo la malattia a farmi smettere e la mia personalissima lotta al cancro al seno la combatto così:
    Ho lasciato le mie foto in costume da bagno, vestiti scollati e co ai miei chirurghi plastici con la preghiera di farle vedere a chiunque loro pensassero ne potesse trarre beneficio. La ricostruzione, io non ci credevo, ma fa davvero miracolo.
    Faccio lezioni di autopalpazione a chiunque me lo chieda.
    Ho abbandonato il mio desiderio di diventare pediatra: diventerò un chirurgo plastico e il relatore della tesi sarà il mio chirurgo specializzato in senologia ...
    È, il giorno in cui si avvicinano con quegli idioti fiocchetti rosa, io girerò con un cartello addosso con scritto " attenti mordo!"

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  3. Io ti appoggio in pieno nei tuoi pensieri, nelle tue ultime righe. Bisogna iniziare, perché vedo troppo poco fervore e rivoluzione "di testa" attorno a me, e poco voglia di cambiare modo di vivere e produrre. Qualcosina sì la vedo.

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  4. E guardare più porno:
    http://dailycaller.com/2012/11/21/pornhub-donates-75000-to-charity-after-save-the-boobs-campaign/

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  5. http://tagli.me/2013/09/13/vado-a-x-per-y-mesi-cosa-pensa-il-maschio-medio-di-fronte-allennesima-baggianata/

    un abbraccio

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    1. Il giochino è inutile e non c'è proprio bisogno di tirare in ballo una malattia seria per giustificare i giochetti da femmine cretine che fanno i dispettucci ai maschi.
      Ma Luca Romano che ha scritto su tagli.me sappia che
      - alle femministe (quelle vere) questa finta campagna di sensibilizzazione non è piaciuta affatto e hanno aspramente criticato
      - il cancro alla mammella viene anche agli uomini
      - anche le donne sanno usare una tastiera del computer, pensa un po'

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