venerdì 11 aprile 2014

C'e` pillola e pillola

Una donna e` morta a Torino dopo l'assunzione della pillola abortiva RU486. Il fatto che gli avvenimenti si siano verificati in successione cronologica non implica assolutamente che esista un nesso di causalita` tra i due, ma i giornali mainstream, e non ve li staro` a linkare perche` non intendo dare loro visibilita` anche attraverso questo spazio, hanno gia` cominciato a sparare titoli, il cui sottotesto e` 'la pillola abortiva RU486 uccide'.
Le donne col cancro al seno di pillole che uccidono se ne intendono. Molte di loro, se si sono ammalate prima della menopausa, ne assumono una ogni giorno. E` il tamoxifene, che inizialmente doveva essere un anticoncezionale, ma poi - miracoli che solo l'industria farmaceutica riesce a fare - e` diventato il farmaco di prima scelta per la prevenzione delle recidive del carcinoma mammario estrogeno-dipendente.
Quando a fine gennaio, sono stata a Milano per i controlli, ho fatto la visita ginecologica annuale. Nel corso dell'ecografia transvaginale, la dottoressa ha individuato un bel polipo endometriale che a giugno dovro` ricontrollare e probabilmente togliere. Perche`? Perche` il tamoxifene provoca il cancro dell'endometrio. Si, avete letto bene, il farmaco di prima scelta per la prevenzione della recidiva di un cancro ne puo` causare un altro. E` scritto anche sul foglietto illustrativo:

"Durante il trattamento con Nolvadex (nome commerciale del tamoxifene, ndr) è stata riportata un’aumentata incidenza di alterazioni dell’endometrio comprendenti iperplasia, polipi, carcinoma e sarcomi del corpo dell’utero (perlopiù tumori maligni mulleriani misti). L’incidenza e il quadro di queste alterazioni suggeriscono un meccanismo di base correlato alle proprietà estrogeniche di Nolvadex. È consigliabile, quindi, che le pazienti in corso di terapia vengano sottoposte ad adeguati controlli dell’apparato genitale, in particolare dell’endometrio.
I pazienti in trattamento con tamoxifene devono essere istruiti ad avvisare immediatamente il proprio medico qualora avvertano uno qualsiasi dei seguenti sintomi: intorpidimento del volto o debolezza delle braccia o delle gambe e problemi della parola o della visione che potrebbero indicare un ictus cerebri. Lo stesso in caso di dolore toracico o dispnea che potrebbero essere sintomi di embolia polmonare o se si presenta dolore addominale o un sanguinamento vaginale anormale che potrebbero indicare un possibile cancro dell’utero. Anche in caso di tosse e dispnea che potrebbero essere sintomi di una polmonite interstiziale i pazienti dovranno essere istruiti ad avvisare il proprio medico. Deve essere richiesto ai pazienti se abbiano avuto una storia pregressa di ictus cerebri, di eventi simili all’ictus, eventi tromboembolici o cancro dell’utero"

Cancro al corpo dell'utero, ictus cerebrale, embolia polmonare. Tutti questi "effetti indesiderati", il tamoxifene li causa e alcune donne ci rimettono le penne. Non solo, ma adesso si sta seriamente prendendo in considerazione anche in Europa la possibilita`di prescriverlo alle 'donne a rischio' di cancro al seno a scopo preventivo. E ovviamente i nostri cari giornali, compreso Repubblica, che della difesa della dignita` delle donne minacciata dal berlusconismo ha fatto una bandiera, non ne parlano mica. C'e` pillola e pillola. E agli onori della cronaca salgono solo quelle scomode alle gerarchie vaticane.


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