domenica 7 aprile 2019

Non solo il Congresso Mondiale delle Famiglie. Anche Foodness e Fondazione Veronesi usano il cancro al seno per spaventare le donne

Ci scrive un'amica, a meta` di un sonnolento sabato mattina. E` molto spaventata. E` andata a fare colazione fuori insieme a marito e figlioletto e curiosando nel bar, tra caramelle, gelati e uova di Pasqua, si e` imbattuta in un cartello pubblicitario. Ad attirare la sua attenzione era stata la folta chioma bionda e ondulata adagiata sul seno di una ragazza bella come una sirena, la cui immagine spiccava sullo sfondo rosa del cartello. In basso a sinistra, in primo piano, il logo della Fondazione Umberto Veronesi e quello del suo progetto Pink is Good, un nastro rosa. A spaventare la nostra amica tre righe piazzate sopra la testa della ragazza:

"In Italia una donna su tre rischia il cancro ma uno stile di vita sano e controlli regolari possono salvare la vita".

Piu` in basso, sotto una tazza contenente una bevanda rosa, un'altra frase che questa volta fa riferimento al cancro al seno:

"Noi sostieniamo la ricerca scientifica contro il tumore al seno devolvendo parte dei ricavi, ottenuti dalla vendita di Mermaid Latte, alla Fondazione Umberto Veronesi".

Noi chi? Che cos'e` il Mermaid Latte? E che cancro rischia una donna su tre? Quello al seno? Tutti i tipi di cancro? La nostra amica e` molto confusa e allora le chiediamo di mandarci una foto del cartello. Ed eccolo qua:


Noi e` Foodness, "la prima azienda italiana" - apprendiamo dal loro stesso sito - "a introdurre il concetto di Wellness nel settore Ho.re.ca", acronimo che sta per Hotel/Restaurant?Cafe`[qui].
Foodness produce bevande vegetali, una birra a basso contenuto calorico, caffe` in capsula, barrette, biscotti e muffin. Tutto a base di "piante, fiori, radici, bacche e alghe" [qui]. Tutto salutare. Proprio come il Mermaid Latte pubblicizzato nel cartello, una bevanda per "sirene e tritoni sempre di fretta e pieni di impegni che non rinunciano pero` alla propria pausa di benessere", leggiamo ancora sul sito [qui]. Neanche una parola, invece, sulle capsule e i materiali di cui sono fatte. Da questi ultimi, infatti, puo` dipendere la possibilita` di smaltirle e, in caso non sia possibile, che inquinino, con pesanti ricadute sulla nostra salute [qui].
Non e` la prima volta che Fondazione Veronesi instaura relazioni pericolose per raccogliere fondi per una non meglio precisata "ricerca" sul cancro al seno. Ne abbiamo gia` parlato a proposito della partnership con la marca di assorbenti Lines [qui]. Tra gli altri sponsor di Pink is Good, pero`, c'e` anche Lancia Ypsilon che ogni anno apre il corteo della PittaRosso Pink Parade, l'evento di punta della Fondazione Veronesi, salutando tutti i partecipanti al profumo di gas di scarico [qui qui].
Nel caso di Foodness, all'utilizzo strumentale della malattia per vendere prodotti che potrebbero avere un impatto nocivo sull'ambiente e sulla salute si aggiunge la deliberata ambiguita` del cartello pubblicitario. Da una parte, secondo il rapporto AIOM-AIRTUM I numeri del cancro in Italia 2018, nel nostro paese il rischio cumulativo di ammalarsi di cancro, ossia "la probabilita` teorica che un individuo riceva una diagnosi di tumore nel corso della sua vita" che si esprime per "numero di persone che sarebbe necessario seguire [...] in assenza di decessi" perche` la diagnosi si verifichi, e` per le donne una su tre [qui]. Dire che "in Italia una donna su tre rischia il cancro" e`, in assenza di spiegazioni aggiuntive, una grossa semplificazione. Al tempo stesso, il riferimento esplicito al cancro al seno, ulteriormente amplificato dal colore dello sfondo del cartello e dal nastro rosa di Pink is Good, restringe l'attenzione su un unico tipo di cancro. Lo scopo e` dunque spaventare le donne, usando strumentalmente una delle malattie che fa loro piu` paura, e indurle a comprare il Mermaid Latte di Foodness. Come una pozione salvifica, la bevanda, rigorosamente rosa, trasformera` quelle che ne faranno uso in sirene dalla folta chioma bionda e ondulata e le proteggera` dal cancro al seno. Cosa succedera`, invece, a quelle che prenderanno un normale espresso senza i superpoteri rosa? Correranno incuranti il rischio di perderli, i capelli, per via della chemioterapia, e forse di perdere proprio la vita? Se cosi` fosse, non resterebbe da dire che se la sono andata a cercare.
Circa una settimana fa, abbiamo scritto su questo blog del Congresso Mondiale delle Famiglie e della partecipazione di Babette Francis, attivista anti-abortista, abituata ad agitare lo spettro del cancro al seno per spingere le donne a fare tanti figli a 20 anni e allattarli quanto piu` a lungo possibile [qui]. Trovate le differenze di metodo con la campagna di Foodness e Fondazione Veronesi, se ci riuscite.

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