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mercoledì 11 ottobre 2017

I numeri del cancro al seno

Ottobre non e` solo il mese del rosa. E` anche il mese dei numeri. Numeri sparati a caso, tirati fuori dal paniere della tombola, buoni guisto per giocarseli al lotto.
Facciamo alcuni esempi:








Ai numeri si aggiungono espressioni come sopravvivenza o il mistificante guarigione. Che cosa vuol dire, ci piacerebbe chiedere ad AIRC, che "manca poco al 100% di sopravvivenza per il tumore al seno"? Di quale sopravvivenza stiamo parlando? A 5, a 10, a 20 anni? E ancora: si puo` parlare di guarigione in oncologia? 

Abbiamo deciso di dare i numeri anche noi. La consapevolezza che il cancro al seno e` un tema serissimo, derivante dal fatto che siamo costrette a conviverci giorno dopo giorno, e il rispetto per chi ci legge ci hanno indotto - e ci saremmo aspettate lo stesso anche dai nostri illustri predecessori di cui sopra - a prenderli, i numeri, da una fonte autorevole come il rapporto  I  numeri del cancro in Italia 2016 curato congiuntamente dall'Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) e dall'Associazione Italiana Registri Tumori (AIRTUM) [qui]. Ed eccoli:

50.200   numero di nuovi casi di cancro al seno stimati per il 2016 tra le donne

41%    percentuale dei casi di cancro al seno tra tutti i casi di cancro tra le donne 
nella fascia d'eta` 0- 49 anni 

35%    percentuale dei casi di cancro al seno tra tutti i casi di cancro tra le donne 
nella fascia d'eta` 50-69 anni     

21%    percentuale dei casi di cancro al seno tra tutti i casi di cancro tra le donne
nella fascia d'eta` 70+

17%    percentuale relativa al cancro al seno tra le cause di morte oncologica tra le donne, 
la piu` frequente                       

85,5%   sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi tra le donne

20        numero di anni dopo i quali le donne che si sono ammalate di cancro al seno possono considerarsi guarite. Per guarigione nel rapporto di intende il ritorno ad "una attesa di vita paragonabile a quella delle persone non affette da tumore".

Teneteli a mente, questi numeri, quando gli illustri giocatori di tombola ve ne proporranno altri e non cascateci.

domenica 21 ottobre 2012

E se fosse una questione di culo?

Ci penso da un po`. Anzi, da molto. E se fosse tutta una questione di culo? Si, se la "sopravvivenza" fosse una mera questione di fortuna?
Facciamoci due conti. Le cause del cancro al seno sono sconosciute. O meglio, si sa che tutta una serie di fattori possono combinarsi insieme e provocare il cancro ma il quadro e` ancora piuttosto vago. Sappiamo che un certo tipo di alimentazione puo` favorire l'insorgere della malattia, ma sappiamo anche che ci sono donne che sbafano carne, dolci e farine raffinate per tutta una vita e non si ammalano. Sappiamo che siamo costantemente in contatto con agenti cancerogeni - sono nel cibo che mangiamo, nei detersivi, nei cosmetici, nella plastica, nell'aria - ma, sebbene il numero dei casi sia in aumento, non tutte le donne si ammalano. A questo punto, chi tra di voi sostiene la causa dei geni sara` pronto a dire "ci vuole la predisposizione". Si, ma che vuol dire? Quale predisposizione? Ad oggi si conoscono solo due tipi di mutazioni genetiche, responsabili del 5% dei casi di cancro al seno. E, fra l'altro, avere una mutazione non implica necessariamente che ci si ammalera`.
Insomma la verita` e` che del cancro al seno si sa poco o nulla. Anni e anni di ricerche e non sappiamo ancora perche` caz...ops caspita ci ammaliamo. Non conoscendo le cause della malattia, anche l'efficacia della cura ne risente. E infatti, non si puo` parlare esattamente di cura, semmai di trattamento. La chirurgia, la chemio, la radio, i monoclonali, la terapia ormonale diminuiscono le probabilita` di recidiva, ma non assicurano la guarigione. Un buon 20% delle donne che si ammalano di cancro al seno ci rimette le penne.
E vogliamo parlare della diagnosi precoce? Ci sono donne che hanno scoperto la malattia prima che andasse ai linfonodi, quando il cancro era ancora in situ, che si sono ritrovate, a distanza anche di dieci anni, con delle metastasi e sono morte.
E allora diciamolo in maniera spassionata. Diciamolo noi pazienti, perche` i medici lo dicono solo in camera caritatis: e` questione di culo. Per quello che sappiamo della malattia la momento, pregare la Madonna e tutti i santi di non schiattare fa parte del trattamento. Inutile pensare "l'ho scoperto presto", "sto facendo la terapia giusta", "lo affronto nel modo giusto" come se chi muore invece l'avesse presa per il verso sbagliato. Se vogliamo certezze dovremmo davvero cominciare a chiederle e dire forte e chiaro che l'abbiamo capito: per come stanno le cose adesso, e` una questione di culo.