domenica 7 ottobre 2012

Enzo De Caro, la senti questa voce....

No, non sono sparita e non mi sono nemmeno riammalata, almeno per il momento. Semplicemente, dopo due anni, ho ricominciato a lavorare. Sto facendo un corso per insegnare lingue alle superiori qui in Inghilterra.
Mi piace stare con i ragazzini, ma mi stanco anche molto. Devo riabituarmi a svegliarmi presto la mattina e combattere per il resto della giornata con la fatigue post-cancro e da menopausa forzata. La sera, uno dei momenti in cui mi sentivo piu` ispirata a lanciare strali, crollo come un peperone cotto dal sole.
Il manifesto arrivera` presto, comunque. Dovrete pazientare ancora un po`, anche perche` sono arrivati davvero tanti contributi e bisogna metterli insieme, ma arrivera`.
Nel frattempo, lasciatemi tessere le lodi di una nuova amazzone 'ad honorem', mia sorella Mariangela.
L'anno scorso, insieme alla mia nipotina Fufy, che poi e` anche e sottolineo anche sua figlia, Mariangela aveva partecipato alla Race for the Cure a Napoli. E l'aveva fatto in assoluta buona fede. Saputo della manifestazione si era subito iscritta, ignara - e io con lei allora - del fatto che si trattasse in realta` di una grande trovata commerciale orchestrata sulla pelle delle donne colpite dal cancro al seno. Ignara - e io con lei - di quello che Komen aveva combinato in passato e stava per combinare negli Stati Uniti, tagliando di colpo i fondi per le mammografie all'associazione Planned Parenthood per motivi squisitamente politici. Planned Parenthood infatti si batte da anni per il diritto all'aborto e alla contraccezione. E` scomoda e Komen non c'ha pensato due volte a tagliarle i fondi pur di fare un favore a qualcuno. E poco importa se quei soldi servivano per le mammografie che molte donne negli Stati Uniti non possono permettersi, visti i costi elevatissimi e l'assenza di stato sociale.
Insomma, mia sorella ha partecipato alla Race 2011 per solidarieta` nei miei confronti. E` tornata a casa contenta, pieni di gadgets e campioncini. Le hanno regalato persino i salvaslip. Che se ne fa chi ha avuto il cancro al seno ed e` in menopausa o per colpa della chemio o perche` sta facendo la terapia ormonale?
A distanza di un anno, mia sorella ha cambiato idea. Alla Race che si e` tenuta questo fine settimana a Napoli non e` andata e si e` anche molto incazzata nell'ascoltare stamattina le dichiarazioni di Enzo De Caro, il comico che faceva parte una volta de "La Smorfia", il trio fondato da Massimo Troisi, ai microfono di Sky Sport. De Caro ha dichiarato, secondo quanto mi hanno riferito mia sorella e una nostra amica, "e poi lasciatemelo dire, ci servono le zizze sane delle femmine, per noi e per loro".
De Caro e` chiaramente un cretino. Voglio pero` spezzare una lancia in suo favore. Questo e` quello che succede quando a un "personaggio famoso" viene chiesto di parlare di qualcosa che non conosce, che non ha sperimentato e di cui probabilmente non gli importa granche`. Insomma, che cosa c'entra De Caro col cancro al seno? Che cosa c'entrano i giocatori del Napoli che hanno partecipato alla manifestazione? Cosa c'entra tutto questo col cancro?
So perfettamente che le persone che hanno partecipato alla Race for the Cure a Napoli l'hanno fatto in buona fede. Lasciate che vi proponga una cosa: chiedetevi cosa c'entra davvero tutto quello che avete visto e ascoltato oggi col cancro. Cosa c'entra la zumba? Cosa c'entrano i salvaslip? Cosa c'entrano i Vip, chiamati a mettere la faccia su qualcosa che spesso non conoscono e che speriamo non conoscano mai?


13 commenti:

  1. salve ...io sono l'amica di cui parla amazzone e che ha sentito le stupidaggini dette da De Caro...ai nostri post incazzati la Komen ha risposto andandosi a rivedere la regsitrazione e dissociandosi...ma ha ragione amazzone...perchè ne devono parlare gente che non ne sa e non ne capisce una mazza di quello che vuol dire avere ( perchè se anche lo hai superato non lo è mai per sempre)il cancro al seno...quindi la prossima volta si sguinzaglino più addetti stampa che vigilano sulle stronzate dette dai vip che fanno i testimonial di turno
    Patrizia, quella che non si fa mai i fatti suoi

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  2. Ciao e grazie come sempre; io mi soffermo sulla prima parte, sulla stanchezza, e vi segnalo la Colazione Budwig, definita da Pino Africano "la meraviglia delle meraviglie, e a cui Philippe Besson ha anche dedicato un libro, "la prima colazione della salute". Io l'ho iniziata senza aspettarmi nulla, i cambiamenti ci sono stati eccome, e sicuramente alcuni non percettibili; si possono anche mangiare gli ingredienti separati, io ho il tè verde con davanti le ciotoline di semi di lino e cereali crudi appena macinati (marito aiuta), fetta di pane nero, yoghurt, frutta sparsa. Oppure il riassunto mitico:
    http://www.kousmine.eu/page40/page42/page52/page52.html

    una precisazione importante del dott. Chiesa che fa capire l'importanza dell'unione :)
    "..., sono proprio gli antiossidanti della frutta e del limone che proteggono la lunga molecola con doppi legami degli oli polinsaturi. Al CNR di Bologna, uno dei centri di ricerca lipidica più prestigiosi del mondo, mi chiedevano stupiti come avesse fatto la dott. Kousmine a mescolare così sapientemente gli ingredienti per ottenere un risultato ottimale. Loro raccomandano di unire sempre nelle assunzioni gli omega 3 con degli antiossidanti...."

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    1. ciao a tutte,
      io non ho avuto il cancro al seno ma alle ovaie quattro anni or sono, lo scorso anno ho trovato 2 piccoli linfonodi che il medico di Pisa clinica oncologica mi ha fatta fare subirto "fuori" sono curiosa della dieta della dott.Kousmine, per favore la pubblicate? grazie. mi trovate su fb fra le amicizie dell' amazzone.....antonietta benedetti

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  3. Amazzone, pensi di avere il cancro solo te? E noi che ci partecipiamo e che abbiamo avuto il cancro anche noi che siamo, idiote? Io la Komen li aiuto volentieri, so come usano i soldi e non mi importa un fico secco nè di De Caro, nè degli assorbenti (che li regalo a mia figlia) nè degli americani. Lo sapevi che alla manifestazione hanno fatto 4000 visite gratis e hanno scoperto molti tumori a donne che non immaginavano di averlo? Per me questo è un risultato molto positivo. E chi se ne importa se per raggiungerlo c'è bisogno di VIP, di assorbenti o di zumba, che portano soldi. So solo che quando non c'erano del tumore del seno non ne sapevo nulla e non era una delle mie priorità. Poi quando ho visto Rosanna Banfi in tv che raccontava di averlo avuto, senza capelli, così giovane, mi sono incuriosita e mi sono data una mossa. E purtroppo sono finita anche io tra le mani del chirurgo. Grazie a loro sono qui. E non mi va proprio che si sputi veleno a prescindere, per sentito dire, da lontano, come fai tu tanto per parlare. Rispetta chi ci crede, che siamo tante.

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    1. Scusa, ma ho mai detto che siete delle idiote? Ho scritto persino che c’era andata anche mia sorella alla Race e la ragazza non e` idiota per niente, tutt’altro! Visto il tono che usi, dire che sono io a sputare veleno fa sorridere. Non staro` qui a ripetere di nuovo cosa fa Susan G. Komen e cosa ha fatto negli Stati Uniti. A te delle americane non frega nulla. Scusami, a me si. A importa di tutte le donne, a prescindere dalla nazionalita`. E mi importa anche delle donne che negli Stati Uniti non avevano l’assistenza sanitaria e facevano la mammografia tramite Planned Parenthood prima che Komen tagliasse i fondi per ragioni che con la salute di quelle donne non hanno proprio niente a che fare. E mi dispiace, ma non posso proprio fare a meno di chiedermi se il cancro mi e` venuto anche per le sostanze cancerogene contenute nei prodotti con cui Komen sponsorizza la Race. E mi dispiace, ma non posso fare a meno di cogliere la contraddizione e sentire puzza di bruciato. E mi dispiace,ma io quando vedo gli assorbenti mi metto a piangere, perche` mi sono ammalata a 30 anni e figli non ne ho e non ne potro` mai avere. E li volevo. Tanto

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    2. Da madre ti capisco e capisco quanto ti dispiace. Però credimi io alla Komen ho conosciuto persone straordinarie che ci lavorano e che mi spiegano cosa ci fanno con i miei soldi e me lo fanno vedere con cose vere e reali. Poi mi sa che loro con quelli americani c'entrano poco perchè ho letto pure che si sono arrabbiati parecchio per quello che era successo per l'aborto. Quindi perchè ce la devo avere con loro che mi hanno aiutata? Io so che in Italia lavorano bene e fanno tante cose buone in tante città. E lo vedo quando incontro altre donne operate come me e come te che ci collaborano. Poi fai come vuoi, ma se ne parli male fai del male a noi che ci crediamo e che ci diamo tanto del nostro tempo. E fai del male a tante donne che magari sentendo te si scoraggiano e non fanno controlli gratis quando li fa la Komen. La battaglia facciamola contro questo maledetto cancro, non contro chi lo combatte con noi e come noi.

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  4. Sembra facile e sensato il discorso di Carla, e in parte lo è davvero, è reale. Ma questa maniera - la maniera come la descrive e la vede Amazzone - di portare la conoscenza di questa malattia verso la gente, ne potrebbe avere accanto un’altra, e potrebbe essere lei unica, meno fieristica e meno legata al business, visto che questa ha molti punti oscuri (e disgustosi), è “distratta” da cose non essenzialmente pertinenti, raccoglie fondi, pubblicizzando ad esempio prodotti cosmetici o detergenti con ingredienti dubbiosissimi (vedi il caro Fabrizio Zago) che vanno ad alimentare la possibilità di contrarre il cancro: ha più risonanza certo, ma rischia di coinvolgere o ricoinvolgere le persone nel cancro e di sfocalizzare molti punti importanti. Meglio quindi un metodo totalmente sano ed efficace, che ci può mettere più tempo per arrivare agli occhi delle persone. Perché il cambiamento per portare ad uno stile di vita lontano dal cancro è lontano dalle immediatezze di una parata. L’unica positività che riconosco alle parate, è quella di arrivare subito alle orecchie della gente (ma non alle orecchiette), e come dice Carla, di “saperne qualcosa e di essere una priorità”. Ma se poi continuo sulla strada delle priorità che ne derivano, rischio di fare troppo poco visto che il problema è drammatico, di non aiutarmi a sufficienza per uscirne e di non impedire ai miei simili di non ammalarsi. Che cosa si può fare allora al posto di questo? Ci sono delle persone che costantemente stanno facendo parecchio.

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  5. La lotta della Amazzone e'una battaglia pulita e disinteressata.Avrebbe potuto viversi intimamente con i suoi cari l'apologia della malattia e ridisegnarsi le giornate al di fuori del cancro.Ma il suo coraggio "furioso" sta nel voler denunciare quel "marcio" che si nasconde dietro chi soffre,smascherando quelle aziende che giocano al volontariato ma il cui fine primo,pare essere solo il profitto,Del cancro occorre parlarne,ma con cognizione di causa,non e' un spettacolo per vip(a cui,fortunatamente il male non ha fatto visita) ma il cammino di facce sconosciute a cui spesso,non si da la parola.

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  6. Il male a Rosanna Banfi che è una persona nota e impegnata ha fatto visita, eccome... Lo vedete che non siete informate??? Perchè parlate solo per sentito dire e senza essere informate?? Chiamate "parata" una bella manifestazione che fa solo del bene. Ma quale parata?!? Quanta cattiveria inutile... Tenetevi le vostre battaglie contro le multinazionali. Io mi tengo la mia contro il cancro. Se una battaglia fa del male gratuitamente a gente che opera in maniera onesta, non è nè pulita nè disinteressata.

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    1. Parata non voleva essere offensivo; dicono "c'è il cancro, uniamoci e crediamo nella vittoria, e facciamoci visitare", ma è troppo enfatizzato, abbiamo bisogno di altro con una donna ogni 14 minuti che negli USA muore di cancro al seno, come leggo sotto. E' tragico, la mia amica due mesi prima di morire mi scriveva: "mi sento sola, vedo la vita scorrermi davanti e sento di non farne più parte, non esco più di casa", lei che passando per la Svezia aveva trascorso 4 anni negli USA. Abbiamo bisogno che si pensi a noi più seriamente e responsabilmente. Io personalmente preferisco dedicare il mio tempo a Berrino (epidemiologia Istituto Tumori Milano) che sabato scorso ha parlato delle VERITA' NASCOSTE ( ma allora ci sono delle verità che ci vengono nascoste sulla nostra pelle?, se lo dice lui...e quante cose ANCORA IN ALTRI AMBITI ci vengono nascoste e quali al loro posto ci vengono propinate? Non voglio più svegliarmi al mattino e avere la sensazione di essere stata ingannata, come spesso mi è successo nel passato):

      Sabato 6 ottobre 2012 - ore 18.00
      Auditorium Fondazione
      Piazza Mons. Aurelio Marena, 34 – Bitonto (Ba)
      CIBO E SALUTE
      Le verità nascoste


      Intervengono

      Franco Berrino
      Istituto Nazionale Tumori Milano

      Antonio Moschetta
      Consorzio Mario Negri Sud - S.M. Imbaro (Chieti) e Università degli Studi Aldo Moro di Bari

      Gennaro Nunziante
      Regista

      Pino Africano
      Presidente Associazione LaSaluteMelaMangio

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    2. Anch'io stimo Berrino e cerco di seguire le sue indicazioni (che poi sono quelle del progetto Diana).
      Appena viene nella mia città vado a sentirlo.
      Berrino è molto preciso a proposito di alimentazione e attività fisica (nonchè riduzione dello stress).
      Tempo addietro lessi un suo articolo, che ora sono andata a cercare per essere + precisa e non sono riuscita a trovare :-(
      Riferisco a memoria che già anni fa si individuò in una sostanza dal costo irrisorio uno strumento per contenere l'assorbimento dello zucchero che,a suo giudizio ed esperienza, rende + aggressivo il tumore.
      Solo che non conveniva alle case farmaceutiche investire su di un prodotto dal costo così minimo.
      Perdonateme e mi perdoni il drBerrino stesso gli eventuali strafalcioni dovuti ai buchi di memoria.
      del resto recentemente ha scritto ed ora sono precisa:
      "...di conseguenza la glicemia aumenta e il pancreas produce + insulina:In sintesi:glicemia alta uguale tumore + brutto.E' un'osservazione importante perchè ci conferma che l'obiettivo Diana-5 di abbassare l'insulina nel sangue era un obiettivo valido.E per abbassare l'insulina è importante evitare nella quotidianità i grassi animali,i cibi ad alto indice glicemico (farne raffinate, patate cereali raffinati, banane e altra frutta molto zuccherina) e naturalmete lo zucchero".
      A me hanno sempre detto ai corsi Diana che in questo modo si riducono del 30% le recidive.A Berrino si può scrivere...una volta mi ha risposto...:-)

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  7. di due cose sono certo: Enzo De Caro se si stava zitto era meglio, e tagliare i fondi a Planned Parenthood è una gran schifezza, se la Komen italiana non condivide questa cosa se ne dovrebbe dissociare senza nulla togliere al bene che fanno

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  8. Wow, I see this is a new awakening for Italian women. The problem has been that Komen was very successful at making breast cancer a pretty pink disease and all we are trying to do without undermining so much good that Komen funds were used for is make people aware about the truth with breast cancer. I am not sure of the figures in Italy but in America 30% of women that get breast cancer will go on to get Metastatic Breast Cancer (MBC) and die from the disease. One woman dies every 14 minutes in the US from breast cancer. The death rates have basically remain unchanged. We are just trying to get the public to #redefinethepink and recognize how hard it is for us to watch our fellow breast cancer sisters die of breast cancer. We don't know why 30% becomes MBC and every case is unique. I volunteered for Komen and raised lots of money and went to the race and I feel differently now but this is not hate speech at all. It's just trying to get the public to understand that this disease is deadly and robs women (and some men) of so much. Because sex sells it has been sexualized like Komen selling a perfume when everyone knows that when you do chemo perfume is the worst smelling thing you could have to smell. Komen's perfume also had known toxic ingredients in it. I am not blaming anyone who has worked or volunteered for Komen and had the best of intentions to raise awareness for breast cancer and get funds for research and helping woman all around the world. At the same time we are just trying to look realistically at what we are doing so that we can all get united to try and end this disease with a vaccine to prevent it and a way to reverse metastasis. Because Komen is the largest organization that has raised the most money, it is good that we speak up about the truth with breast cancer. That is all you were writing about as well as I.

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