Mi dispiace. Nessuna di voi ha risposto correttamente a tutte le domande. Siete cadute tutte sulla prima. Vediamo le risposte corrette:
1. Falso! Il nastro rosa e` stato creato da una donna, Charlotte Haley, le cui madre, sorella e nonna avevano avuto il cancro al seno. Agli inizi degli anni '90, Charlotte aveva confezionato dei nastrini rosa pesca che distribuiva gratuitamente. Il set contenente 5 nastri rosa conteneva una cartolina con su scritto "Il bilancio annuale del National Cancer Institute e` di 1,8 milioni di dollari, solo il 5% e` destinato alla prevenzione. Indossiamo questo nastro perche` i nostri legislatori e l'America si sveglino". La direttrice della rivista Self, venuta a sapere della campagna di Charlotte, la avvicino` chiedendole di utilizzare il nastro per l'edizione speciale del suo giornale riguardante la prevenzione del cancro al seno. Charlotte rifiuto` dicendo che non voleva che il suo nastrino finisse nelle mani delle corporations. A questo punto, Self cambio` la sfumatura del colore del nastro appropriandosene e, nell'autunno del 1992, Estee Lauder distribui` circa un milione di nastri rosa alle casse delle profumerie, senza fare alcun riferimento alla prevenzione o a una migliore allocazione dei fondi.
2. Falso! Chiunque puo` mettere un nastro rosa su un prodotto. Infatti anche le compagnie che vendono prodotti contenenti sostanze cancerogene si servono del nastro rosa per aumentarne le vendite.
3. Vero! Astra Zeneca e` lo sponsor principale del mese per la prevenzione del cancro al seno negli Stati Uniti, paese da cui la campagna e` partita. E` per questo motivo che ad ottobre si parla tanto di mammografia e cura del cancro al seno ma MAI delle sue cause, soprattutto di quelle ambientali.
4. Nessuno! Tutti i prodotti menzionati sono stati associati al nastro rosa. Volete vederla la pistola di Susan G. Komen for the Cure (poi ovviamente hanno smentito)? Eccola. Sta in borsetta!
1. Falso! Il nastro rosa e` stato creato da una donna, Charlotte Haley, le cui madre, sorella e nonna avevano avuto il cancro al seno. Agli inizi degli anni '90, Charlotte aveva confezionato dei nastrini rosa pesca che distribuiva gratuitamente. Il set contenente 5 nastri rosa conteneva una cartolina con su scritto "Il bilancio annuale del National Cancer Institute e` di 1,8 milioni di dollari, solo il 5% e` destinato alla prevenzione. Indossiamo questo nastro perche` i nostri legislatori e l'America si sveglino". La direttrice della rivista Self, venuta a sapere della campagna di Charlotte, la avvicino` chiedendole di utilizzare il nastro per l'edizione speciale del suo giornale riguardante la prevenzione del cancro al seno. Charlotte rifiuto` dicendo che non voleva che il suo nastrino finisse nelle mani delle corporations. A questo punto, Self cambio` la sfumatura del colore del nastro appropriandosene e, nell'autunno del 1992, Estee Lauder distribui` circa un milione di nastri rosa alle casse delle profumerie, senza fare alcun riferimento alla prevenzione o a una migliore allocazione dei fondi.
2. Falso! Chiunque puo` mettere un nastro rosa su un prodotto. Infatti anche le compagnie che vendono prodotti contenenti sostanze cancerogene si servono del nastro rosa per aumentarne le vendite.
3. Vero! Astra Zeneca e` lo sponsor principale del mese per la prevenzione del cancro al seno negli Stati Uniti, paese da cui la campagna e` partita. E` per questo motivo che ad ottobre si parla tanto di mammografia e cura del cancro al seno ma MAI delle sue cause, soprattutto di quelle ambientali.
4. Nessuno! Tutti i prodotti menzionati sono stati associati al nastro rosa. Volete vederla la pistola di Susan G. Komen for the Cure (poi ovviamente hanno smentito)? Eccola. Sta in borsetta!
http://thinkbeforeyoupink.org/?page_id=26
RispondiElimina50 sfumature di rosa... io ero per il rosa pesco!!!
Grazie, Amazzone, come sempre.