Devo confessarlo. Ho ascoltato per la prima volta
una canzone di Leonard Cohen lo scorso 25 aprile. Una mia amica, Rosalba
(ciaaaoooo), ha postato su Facebook una delle sue canzoni piu` belle, The Partisan, l’ho ascoltata ed e` scoccata
la scintilla. Giuro che ho recuperato. Nel giro di pochissimo, ho ascoltato tanti suoi pezzi, anche l’ultimo album. Tra le canzoni, quasi tutte
bellissime, la mia preferita – almeno in questo momento – e` Suzanne. La dolcezza maliconica della melodia
e le parole di fiaba mi rapiscono.
Per pura coincidenza, ho conosciuto da poco una
dolce fanciulla di nome Susanna. E` una giovane (ma proprio giovane)
giornalista, vive a Milano sul suo sofa` rosso e scrive benissimo. Ha una mente
tagliente come un collo di bottiglia rotto ed e` tra le poche a riuscire a cogliere tutte le sfumature emotive, politiche, culturali legate al
cancro al seno pur non avendolo avuto.
Domani, venerdi`, uscira` in Italia un suo articolo
sul cancro al seno. Lo pubblica il settimanale “Gli Altri”. Io non potro`
comprarlo perche` vivo in Inghilterra, ma chi e` in Italia lo compri per favore. Non ho
letto l’articolo, non ho voluto leggerlo, aspetto che Susanna me ne invii una
copia scannerizzata. Voglio che mi sorprenda come e` riuscita sempre fino ad
ora a sorprendermi, capendomi al volo e sostenendomi, questa giovane leonessa.
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