Le visite di
controllo lasciano sempre una strana sensazione. Il medico guarda gli esami
portati in visione, fa la sua visita, la sua prescrizione, ti stringe la mano e
avanti un'altra.
Un’aria di fredda
cordialità avvolge la stanza. Sia il medico che la paziente camminano come
sulla uova. Si scambiano sorrisi cortesi e battute, ma si tengono ben alla
larga da quella domanda, la domanda, l’unica a cui chi ha avuto un cancro
vorrebbe sentire una risposta: perche`?
Oggi ero decisa a
farmi avanti. Non mi sono fatta accompagnare di proposito. Col risultato del
test genetico negativo vediamo che spiegazione mi da, mi dicevo. Non so se il
dottore abbia guardato il risultato del test. Forse si, ma ha preferito non
farne menzione. E non perche` sia un cattivo medico. E` gentile, affabile ma
semplicemente una risposta non ce l’ha.
Il mio medico, e
con lui tutti gli altri, non sa perche` io mi sia ammalata di cancro al seno a
30 anni senza precedenti in famiglia e senza mutazione genetica. Non conoscendo
la causa della malattia non puo` nemmeno dirmi se sopravvivero` o meno. Puo`
invitarmi all’ottimismo, ma le certezza sono altra cosa e col cancro al seno
non esistono.
Il mio medico, e
con lui tutti gli altri, non sa perche` Giovanna si e` ammalata a 29 anni ed e`
morta poco tempo dopo aver finito le terapie complementari.
Il mio medico, e
con lui tutti gli altri, non sa perche` il 30% delle donne che sviluppano un
cancro al seno ha un’eta` inferiore ai 44 anni.
Come e` possibile
che dopo anni e anni di ricerca, siamo ancora a questo punto? Come e` possibile
che dopo aver raccolto quattrini in quantita` industriali, che nemmeno zio
Paperone ne ha cosi` tanti, non si sia ancora riusciti a fornire risposte a cui
abbiamo diritto?
Perche` ?
Perche`? Perche`?
BRAVA Grazia!
RispondiEliminaWe must keep asking questions. We must keep telling the researchers we want answers. We MUST make sure the money is going into the right hands.
BaciBaci,
AnneMarie