Non mancava nessuno alla Race for the Cure di Roma lo scorso weekend. La manifestazione ha offerto occasione di marketing per prodotti, ma anche per candidati sindaco.
C'era Clio Napolitano - ricordiamo che la Race si svolge sotto l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica - che ha fatto da madrina per l'inaugurazione. C'era Nicola Zingaretti, governatore del Lazio, c'era il senatore PD Corradino Mineo, c'era il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin, c'erano i candidati sindaco Alfio Marchini e Ignazio Marino.
Eh si, perche` a Roma a fine mese si vota per eleggere il sindaco. E si poteva mai perdere questa ghiotta occasione per fare campagna elettorale? E che fa se la Race For the Cure e` una manifestazione assolutamente deprecabile di cui soprattutto il medico, senatore e membro della Commissione Sanita` del Senato Ignazio Marino conosce bene i risvolti. Si, lui, Marino, che si vanta di aver lavorato negli Stati Uniti, dovrebbe sapere bene cos'e` Komen. Eppure, la comparsata alla Race con tanto di fotografie non se la fa di certo scappare. Sono voti facili, deve aver pensato.
Lo start ufficiale alla corsa lo ha dato il ministro Lorenzin, che ha rilasciato una bella dichiarazione degna del miglior patriarcato:
"Io spero che questo governo possa fare molto per la salute delle donne. Sicuramente al centro della mia azione politica ci sarà la prevenzione: quando si cura una donna si cura una famiglia, e questo va tenuto in considerazione anche per la tenuta del servizio sanitario"
Quando si cura una donna si cura una famiglia. E certo, perche` cos'altro puo` essere una donna se non un angelo del focolare, dedita esclusivamente alla famiglia? Esiste forse o ha diritto di esistere una donna al di fuori della famiglia? No! E se una famiglia non ce l'ha puo` anche crepare.
La dichiarazione del ministro rispecchia la realta` dei fatti, sia pure in maniera del tutto involontaria. Tra ospedali che chiudono e tagli alla sanita` e all'assistenza, la responsabilita` e l'onere di curare e assistere le donne con il cancro al seno ricade interamente sulle famiglie, l'unico welfare di cui dispone l'Italia.
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